di Sandro Calice
di Jonathan Levine, Usa 2007 (Fandango)
Ben Kingsley, Josh Peck, Famke Janssen, Olivia Thirlby, Mary-Kate Olsen, Jane Adams, Method Man
New York, 1994. L'adolescente Luke Shapiro (Peck) e l'anziano dottor Squires (Kingsley) vivono due vite apparentemente lontanissime, ma si somigliano più di quanto sappiano. Luke ha due genitori con problemi economici, due brave persone che lui giudica però immature. Fa lo spacciatore, e si sente un perdente. Il dottor Squires è uno psicologo che fuma più marijuana di Stephanie, la figliastra adolescente, triste per un matrimonio sul viale del tramonto. Luke e Squires hanno un accordo: il ragazzo procura l'erba al dottore in cambio di chiacchiere terapeutiche. Lentamente, senza nemmeno che se accorgano, la loro diventa un'amicizia vera, l'incontro di due solitudini.
Con il denominatore comune del sesso, l'antidepressivo più potente del mondo. Luke riporta Squires ai tempi della sua giovinezza, mentre Squires insegna a Luke a non cercare scorciatoie e a vivere la vita, soprattutto i suoi dolori, con tutta la potenza dei suoi anni. Il giocattolo si rompe quando Luke si innamora di Stephanie. Sarà un trauma che costringerà tutti a diventare adulti.
“Fa la cosa sbagliata”, premio del pubblico per il miglior film drammatico al Sundance Film Festival, è il secondo lungometraggio di Levine. Che racconta questa storia intensa con sguardo ironico. Sullo sfondo ci sono la New York del sindaco Giuliani, piena di regole e divieti che soffocano cittadini che erano abituati a creativa libertà, e la musica hip hop, forse nel suo momento migliore, prima della morte di personaggi come Tupac e Notorius B.I.G. Colpisce l'atmosfera “romantica” del periodo: sono solo 15 anni fa, ma c'erano i cercapersone invece dei cellulari e si andava in giro con i radioloni invece che con gli asociali iPod. La musica, poi, passava di mano registrata sulle cassette, e (chiunque ci sia passato lo sa) fare una cassetta per una persona cara era un vero gesto d'amore.