di Luigi del Giudice
E’ difficile immaginare, oggi, che si costruiscano ancora auto in modo artigianale. Eppure, ce ne sono alcune. Tra queste rare, c’è la gloriosa Morgan, l’auto nata cento anni fa, esattamente nel 1909, nella prestigiosa sede di Malvern Link, nel Worcestershire. Lì, l’orologio sembra essersi fermato, almeno per l’estetica delle sue vetture, e tutto sembra come allora. Le auto sono costruite a mano come un secolo fa. E come un secolo fa conservano quelle linee che rispecchiano tempi ormai passati, ma che riescono a rievocare ancora tutto il fascino della Vecchia Inghilterra.
Sin dall’inizio, le Morgan si distinguono per una particolarità: una forte capacità di accelerazione, dovuta alla struttura rigida e leggera e alle efficienti sospensioni.
Dunque, dopo cento anni, resta quel fascino che ha da sempre questa sportiva fatta a mano, che, come un bel vestito, viene persino firmata dall’operaio che la collauda alla fine del lavoro. Quello che cambia, perché sarebbe impensabile oggi, è la tecnologia, naturalmente. Sarebbe inconcepibile e faticoso guidare un’auto dai concetti superati: senza servo sterzo e così via. Insomma, resta un’auto molto classica e affascinante, ma moderna.
Le prime tre ruote da competizione
La Morgan motor company nasce ad opera di Henry Frederick Stanley Morgan, dopo che questi riceve un prestito, che sarà determinante, di 3 mila sterline da suo padre, un pastore protestante. All’inizio si producono solo piccole vetture a tre ruote con uno o due posti: due ruote davanti e una dietro, come le nuove moto a tre ruote. E i motori, infatti, sono gli stessi bicilindrici, con raffreddamento a aria, di origine motociclistica. Ma già nel 1916 c’è la Family a quattro posti. Parecchie di queste vetture sono usate nelle competizioni e ottengono diversi successi. E sono proprio le tante vittorie negli Anni Venti e Trenta a far decollare l’azienda, fino a renderla molto nota e a farne aumentare la produzione. La punta massima delle vendite, 2.500 unità l’anno, si registra nel 1920 e nel 1921.
La prima costruita a 4 ruote
Ma la prima Morgan a quattro ruote arriva diversi anni dopo. Esattamente, dopo che il governo nel 1924 toglie le agevolazioni fiscali alle piccole tre a ruote, e si comincia a imporre con prepotenza il 4 cilindri, si pensa a qualcosa d’altro. E si ipotizza una vettura a quattro ruote. Ma la produzione a tre ruote prosegue fino al 1952, mentre il modello a quattro arriva nel 1936: è una 4 cilindri a 4 posti, scoperta e spinta da un motore di 1.122 cc. La “4” segna l’inizio di quella che è, è stata e sarà la Morgan: un cofano motore lunghissimo con una mascherina verticale e parafanghi piuttosto ampi. I fari sono staccati dalla carrozzeria, le ruote sono a raggi e parte della vettura è realizzata in legno. Sul telaio in acciaio della nuova quattro posti viene montato un’originale struttura in legno, rivestita da pannelli in alluminio, che ha il pregio di rendere l’auto leggera, cosa utile e indispensabile per una vettura sportiva. Nel 1950, Morgan presenta la Plus 4: telaio rinforzato, 4 marce, sospensioni modificate e freni idraulici. Monta prima un motore 4 cilindri StandardVanguard di 2.038 cc. da 68 cavalli, e, poi il Triumph 2.138 cc. con una potenza di 105 o 112 cavalli. E’ la prima volta che la Morgan si presenta sia come cabriolet a 4 o 2 posti, sia coupé. Ma per una nuova e diversa Morgan si deve andare alla seconda metà degli Anni Sessanta con la Plus 8: stesso telaio della precedente, ma allungato, con un 8 cilindri a V di 3.528 cc. da 185 cv Range Rover. La linea si richiama ancora gli Anni Cinquanta.
L’ultima classica supermoderna
Un secondo cambio generazionale della Morgan arriva nel 2000 al salone di Ginevra con la Aero 8. E’ ancora una spider, ma con un avanzato motore BMW di 4.400 cc., V8 da 286 cv con cui raggiunge 260 orari. E’ un’auto molto leggera, un misto tra il design ancora classico e la tecnologia avanzata. E’ molto sportiva e anche un pochino elegante. L’ultima Morgan, infine, è l’AeroMax, prodotta in cento esemplari per festeggiare il centenario della casa britannica. E’ una raffinata coupé ad elevate prestazioni e segna tutta l’evoluzione di questa moderna e antica auto, che, oggi, festeggia il centenario.