Cinque eritrei, soccorsi al largo di Lampedusa, hanno raccontato di essere partiti dalle coste africane in 78, a bordo di un gommone. Nel racconto dei migranti, 73 persone sarebbero morte durante il viaggio in mare, durato venti giorni. Nessun riscontro finora al racconto dei migranti, quattro uomini e una donna, portati in precarie condizioni fisiche alla guardia medica di Lampedusa. Per il Viminale ci sono "elementi contrastanti". Le autorità maltesi hanno comunicato di avere avvistato negli ultimi giorni 7 cadaveri in mare, che potrebbero appartenere al gruppo di migranti che erano sul gommone con i 5 eritrei soccorsi oggi al Largo di Lampedusa.
Il portavoce delle forze armate maltesi ha precisato che nessun corpo è stato recuperato perché gli avvistamenti, operati con mezzi aerei, impegnati nell'operazione Frontex- sono avvenuti in acque libiche. Quattro cadaveri sono stati avvistati martedì scorso, altri tre ieri sera. Le autorità maltesi hanno comunicato di avere avvistato negli ultimi giorni 7 cadaveri in mare, che potrebbero appartenere al gruppo di migranti che erano sul gommone con i 5 eritrei soccorsi oggi al Largo di Lampedusa. Il portavoce delle forze armate maltesi ha precisato che nessun corpo è stato recuperato perché gli avvistamenti, operati con mezzi aerei, impegnati nell'operazione Frontex- sono avvenuti in acque libiche. Quattro cadaveri sono stati avvistati martedì scorso, altri tre ieri sera.
Gasparri: "Verificare le colpe"
"Bisogna verificare cause e colpe del tragico viaggio dei clandestini eritrei". Così Gasparri, presidente del gruppo PdL al Senato, sull'ultima tragedia del mare. Per Gasparri vanno soprattutto "combattute senza tregua le organizzazioni criminali che preparano i lunghi viaggi della morte, esponendo i clandestini ad un destino tragico". E "il nostro governo non è certamente rimasto indifferente. Difendiamo comunque la nostra politica nei confronti degli immigrati, che è fatta di accoglienza". "Le nostre politiche sono giuste", ha detto. Le "vere responsabilità" sono quelle dei criminali.
Cei: offesa all'umanità
La morte di oltre 70 immigrati che cercavano di raggiungere la Sicilia rappresenta "una grave offesa all'umanità e al senso cristiano della vita". Lo ha detto monsignor Schettino, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni. "Non c'è attenzione verso l'altro, verso gente in fuga dalla guerra, dalla miseria, dalla povertà" continua Schettino: "occorre superare le distinzioni di parte e affrontare il problema dell'emigrazione nella sua globalità". Un duro editoriale dell'Avvenire ha paragonato l'indifferenza verso la morte degli immigrati agli "occhi chiusi dell'Occidente di fronte alla Shoah".