"Vogliamo che Eugenio Vagni torni subito a casa" ma "non siamo ancora certi che le autorità filippine non desiderino rivolgergli qualche domanda utile all'inchiesta in corso".
Lo ha detto il ministro degli Esteri, Frattini, che ieri aveva assicurato che la liberazione era avvenuta senza blitz.
Frattini ha poi aggiunto di poter "apprestare il necessario" a farlo tornare a casa,e ha sottolineato che nonostante le buone condizioni fisiche, emotivamente Vagni "è stato molto colpito".
Vagni, che ha perso 20 chili, ha detto che nei 6 mesi di prigionia ha avuto sempre paura di essere decapitato.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la notizia dell'avvenuta liberazione di Eugenio Vagni, sequestrato nelle Filippine dallo scorso gennaio,ha espresso viva soddisfazione.
Ha ringraziato le autorità filippine, la Croce rossa internazionale, l'unità di crisi e le strutture della Farnesina e quanti si sono prodigati per la positiva conclusione della vicenda.