Populista e popolare, provocatore col gusto della rissa tv, della quale è stato certamente un anticipatore, teleimbonitore carismatico, ha occupato oltre 20 anni della tv italiana da protagonista spesso discusso. Amato dalle casalinghe e dai pensionati, è stato il simbolo di una certa tv al limite del trash. Al pubblico giovane non dice molto e i materiali condivisi su You Tube rimandano alla sua ultima immagine, quella in barba bianca, ormai stanco e forse improbabile profeta. La sua tv è stata il contrario dell''ecco a voi' o del confronto ordinato: era piuttosto una tv caotica, vivace, ipnotica e sboccata, mix di intrattenimento e informazione più sul modello degli show dei telepredicatori americani che su quello del 'bravo presentatore'.
Nato a Roma nel 1932, Gianfranco Funari debutta nel 1967 al Derby di Milano; è del 1980 la sua prima apparizione come conduttore televisivo, con il programma Torti in faccia, di cui è anche autore. E' A boccaperta, la trasmissione del 1984 su Raidue, a dargli la fama. Verranno poi, in un crescendo di popolarità che ne fa uno dei personaggi tv più apprezzati e controversi, Mezzogiorno (1987-90) e Mezzogiorno italiano (1991). Dopo la rottura con le tv nazionali, escogita una soluzione inedita: la trasmissione Zonafranca, che va in onda su 75 emittenti locali. Dopo una breve e sfortunata parentesi come direttore del quotidiano L'Indipendente e il fallimento delle trattative con Rai e network privati, si ritira su Odeon Tv per presentare L'edicola di Funari e Funari live. Nel '96 torna a Raidue come conduttore del contrastato Napoli Capitale. Con la chiusura del talk show politico, inizia un lungo periodo di lontananza dal piccolo schermo fino al 2000, quando torna su Antenna 3 e Odeon tv.
Nel 2005 subisce un delicato intervento al cuore, ma non demorde. Tenta nuove trasmissioni, ma non decollano e fa l'ospite fisso da Mentana, Bonolis e Chiambretti dove dimostra, nonostante il tempo passato, di essere sempre l'autore di una comunicativa che non passa attraverso l'eloquio, ma la mimica corporea. Nel 2007 l'ultima avventura tv, l'Apocalipse Show sui temi ambientalisti: avrebbe dovuto rivoluzionare il sabato sera di Raiuno e invece si rivela un grande flop.
Gianfranco Funari muore il 12 luglio del 2008. Per buona parte della vita è stato uno ‘spaccone’: appartamento faraonico con vista sui Fori Romani, la Bentley come automobile, l'ostentazione di un benessere dopo origini modeste (il padre era un vetturino). Ha sempre continuato a dire la sua con grande enfasi, con gusto della provocazione, magari fumando la fatidica ultima sigaretta. ''Mi auguro di poter morire con tanta serenità da poter sottrarre a mia moglie con un sorriso il dolore che le provocherò.''
Il 12 luglio nella storia
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1903: A Roma viene aperta al pubblico per la prima volta Villa Borghese | 1956: A Milano, posata la prima pietra del Grattacielo Pirelli | 1984: Aereo militare Usa cade in Sicilia. Mistero su cosa trasportasse | 1994: Marco Pantani vince la sua prima tappa al Tour de France |
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Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.