Con Pietro Garinei, col quale strinse un sodalizio durato più di 30 anni, ha compiuto una vera, innovativa rivoluzione nella nostra cultura teatrale, trasformando la rivista in commedia musicale. Alla rivista ormai agonizzante- quella fatta di un vago filo conduttore per tenere assieme scenette, balletti e canzoncine su cui spesso si improvvisava- hanno dato unità e testi veri, storie e temi legati agli usi e costumi correnti, in cui il pubblico si è potuto rispecchiare. Storie piccolo borghesi che oggi sono lì a testimoniare un 'come eravamo' dopo la guerra e negli anni del boom economico.
Nato a Roma nel 1915, dopo la laurea in legge diventa collaboratore del Corriere dello Sport. E’ qui che incontra Pietro Garinei. Con lui fonda, nel 1944, il settimanale umoristico Cantachiaro, cui segue uno spettacolo dal medesimo titolo, all'insegna della satira politica. Grazie alla presenza della Magnani, del giovane Sordi e di tanti altri artisti, il successo popolare è immediato e getta le basi per il grande successo dell’anno successivo, che decreta il loro debutto ufficiale. ‘Soffia so’, di nuovo con Anna Magnani, nella prima tournée al Nord è contestato e interrotto perché decisamente reazionario. Deve intervenire il Cln per permettere che continuino le repliche, fatto che porta via via a un certo disimpegno dei loro testi, alla cifra stralunata e surreale grazie alla libertà costitutiva della rivista e alle piume e scale della Osiris che fa moda e dura fino a metà anni '50, quando inizia la vera trasformazione che si compie col debutto di una protagonista, non a caso, anti-Osiris esemplare: Delia Scala, la Doris Day italiana.
Al suo debutto, nel 1956, 'Buonanotte Bettina' è una delle primissime vere commedie musicali ben strutturate, con una vicenda realistica, senza residui da gran varietà: la storia della moglie (Delia Scala) di un impiegato di banca (Walter Chiari e poi Renato Rascel), la quale ha grande successo con un libro di fantasie erotiche. Il marito è ricercatissimo dalle donne che pensano ne sia l'origine, col rischio che il menage vada all'aria, ma alla fine tutto rientra nell'ordine, secondo la morale del lieto fine e per generale serenità. L’abilità da vero manager sua e di Garinei, rara nel mondo dello spettacolo, fa nascere un marchio doc, G&G, che contraddistingue titoli entrati nell'immaginario collettivo. ''La tentazione di ripercorrere questi 35 anni (dal dopoguerra, n.d.r) attraverso gli spettacoli di G&G è seducente per i teorici del Futile- scrive nel 1979 un'esperta di quel tipo di spettacolo, Rita Cirio - e la distanza tra Utile Futile, tra croce e delizie, spesso è meno abissale di quel che si crede''.
Una vita, la sua, spesa prima per la rivista e poi per il musical 'made in Italy': da 'Domani è sempre domenica' (1947) ad 'Attanasio cavallo vanesio', che nel 1952 segna il primo esempio di commedia musicale in Italia, a 'Giove in doppio petto' (1954) e a 'L'adorabile Giulio' (1957). Da 'Rinaldo in campo', con uno strepitoso Domenico Modugno, a 'Rugantino' (1962) e 'Ciao Rudy' (1966) con Mastroianni nei panni del mitico Valentino. Da 'Alleluja brava gente' (1970) ad 'Aggiungi un posto a tavola' (1974-1976) con Johnny Dorelli, garbata favola dal sapore capriano su un possibile secondo diluvio universale. Tutto un crescendo, che lo consacra protagonista della scena nostrana del ventesimo secolo. Muore il 26 aprile del 1977.
Il 10 luglio nella storia
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1938: Nuovo record di Hughes, giro del mondo in aereo in 91h | 1962: Lanciato in orbita il primo satellite per telecomunicazioni | 1976: A Seveso nube di diossina da fabbrica chimica | 2002: Dipinto di Rubens venduto per 49,5 milioni di sterline |
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