
Si apre il sipario sul MedFilm Festival, manifestazione dedicata alle cinematografie euro-mediterranee che dal 6 al 16 novembre anima la capitale con meeting industry, retrospettive, focus tematici, concorso internazionale, appuntamenti letterari, masterclass universitarie, incontri in carcere con i detenuti ed eventi che raggiungono anche la città metropolitana. 83 i titoli in programma che competono nelle diverse categorie in rappresentanza di 33 paesi, 50 gli ospiti in sala per incontrare il pubblico prima e dopo le proiezioni, numerosi gli operatori e gli addetti ai lavori presenti alle tre sezioni (MedWips, MedPitching e MedTalents) dei MedMeetings, l’evento industry del festival atto a facilitare la collaborazione tra i nostri produttori e le controparti internazionali desiderose di lavorare con l'Italia.

Tema della 31° edizione è HOPE, la speranza intesa come spinta vitale e attiva per un futuro di pace, a sostegno di un cinema aperto e in dialogo con le sponde del Grande Mare. Tra le novità, il significativo Premio Ecumenico istituito insieme all’Institut Français - Centre Saint-Louis, riservato al film che si è distinto per una particolare attenzione alla speranza, alla giustizia e alla solidarietà.

Due gli omaggi di quest’anno: il dittico dedicato alla Palestina per meglio comprendere e circoscrivere le complessità dei contesti storici (“Gli ingannati” di Tewfik Saleh e “Il tempo che ci rimane” di Elia Suleiman) e il ricordo del grande regista francese Paul Vecchiali con il lavoro di Antonio Pettinelli “Paul a Mayerling - Un ritratto”.

Il Premio Koinè 2025, rivolto a personalità del mondo dell’arte, della scienza, dell’impresa culturale e dell’associazionismo che si sono distinte per l’impegno a mantenere vivo il dialogo tra i popoli del Mediterraneo, è assegnato alla giornalista e attivista palestinese Aya Ashour, alla fotografa Fatana Mohanna e al giornalista e videomaker Alhassan Selmi, per aver difeso con la forza della verità il diritto all’informazione, raccontato con lucidità e profonda dignità gli orrori della guerra, documentato la vita di Gaza sotto assedio e la resilienza del suo popolo.

All’attore e produttore algerino di etnia rom Tony Gatlif, chevalier de la Légion d'Honneur e vincitore per la miglior regia a Cannes 2004 con “Exils”, va il Premio alla Carriera del MedFilm Festival 2025.
Da non perdere: la proiezione di “Calle Málaga” di Maryam Touzani, candidato marocchino agli Oscar, che porta sullo schermo la storia della riscoperta sentimentale e sessuale di Maria, settantanovenne spagnola che vive a Tangeri, interpretata da una strepitosa Carmen Maura; la sezione fuori concorso Atlante che propone anche il documentario “My Father and Gheddafi” diretto da Jihan K., straordinario lavoro d'archivio sulla storia di suo padre, dissidente politico del regime di Gheddafi; il cortometraggio “Elegia del nemico” di Federico Lodoli e Carlo Gabriele Tribbioli, viaggio impressionante nell'Afghanistan dei Talebani attraverso le voci di nove ex combattenti mujahid; i lavori del Progetto Methexis realizzati in collaborazione con il DAP - Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, testimonianza viva di quanto l'arte sia elemento essenziale dei percorsi di riabilitazione personale e collettiva.

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