Il progetto della Renault
La francese Renault, al contrario della maggior parte delle Case automobilistiche, guarda a un futuro prossimo,molto vicino per l'auto elettrica. E annuncia che tra due anni ci sarà sull mercato una piccola gamma, ben quattro vetture, che si muoveranno con la sola elettricità. In un'intervista a Televideo, Andrea Baracco, direttore per la comunicazione e le relazioni esterne di Renault Italia, illustra il piano della Casa francese, ormai da anni impegnata in questa direzione e "con cui si propone, nell'ambito dell'alleanza con Nissan, l'obiettivo di collocarsi ai vertici dell'industria automobilistica mondiale per la commercializzazione su larga scale di veicoli a zero emissioni".
"La scelta di Renault per la mobilità del prossimo futuro è lo sviluppo dei veicoli elettrici -dice Baracco-, precisando che è l'unica soluzione senza compromessi, in virtù delle loro emissioni zero. E, pertanto, è la soluzione più efficace per il rispetto dell'ambiente". Poi, parla delle vetture che arriveranno tra due anni:"Una gamma completa, con una tecnologìa di batterie agli ioni di litio all'avanguardia, un modello economico innovativo, con prestazioni superiori, affidabilità, sicurezza e convenienza".
Ma l'approccio di Renault alla mobilità zero va oltre il miglioramento tecnologico del veicolo e -aggiunge Baracco- "mira a coinvolgere tutti gli interessati per uno sviluppo su larga scala di questa soluzione eco-compatibile: governi, amministrazioni locali, compagnie elettriche e altre società specializzate che hanno un ruolo determinante per creare le condizioni strutturali, economiche ed operative di sviluppo di queste auto, mediante misure a sostegno dell'acquisto e/o dell'utilizzo di questi veicoli, con la realizzazione di una capillare rete di ricarica o sostituzione delle batterie e la sensibilizzazione del pubblico a una mobilità a zero emissioni".
Baracco cita alcuni dei "numerosi accordi siglati, nell'ambito dell'alleanza con Nissan, con alcuni stati, regioni o città, come Israele, Danimarca, Portogallo.... O società leader nel settore energetico, come Edf in Francia e Eos in Svizzera. O altre specializzate nella realizzazione di di infrastrutture di ricarica, come Elektromotive in Gran Bretagna. Gli ultimi accordi riguardano i comuni di Milano e Brescia, dove i progetti pilota partiranno l'anno prossimo. Altre intese sono all'orizzonte. Insomma -tiene a precisare Baracco- stiamo lavorando per tutti. Anche per la concorrenza". Tra i motivi che spingono a questa ricerca, individua "la presa di coscienza sul riscaldamento climatico, dovuto alle emissioni di CO2, fattore che accresce la necessità di soluzioni automobilistiche per limitare o eliminare le emissioni di gas a effetto serra. La necessità, poi, di ridurre la dipendenza dal petrolio e sottrarsi ai rischi del suo esaurimento". Baracco aggiunge che in attesa dei veicoli elettrici, Renault è impegnata su vari fronti con soluzioni rivolte a diminuire le emissioni: nuovi propulsori, tecnologìe diesel più evolute, la gamma Gpl,, i filtri antiparticolato e altro ancora.
I costi
"Renault offrirà le auto elettriche a costi identici ai modelli simili a benzina o diesel, con un leasing sulla batteria e l'energia elettrica utile alla ricarica. Un servizio che sarà fatturato con un forfait mensile chilometrico, del tipo di quelli usati nella telefonìa". Svincolare l'auto dalle batterie -precisa Baracco- significa "mantenerne il valore residuo indipendentemente dai progressi tecnologici di cui saranno protagoniste le batterie. Inoltre, la manutenzione dell'elettrica è inferiore a quella dell'auto con motore termico. I costi di gestione, infine, (noleggio della batteria, costo dell'elettricità e manutenzione) hanno in sé i presupposti per essere inferiori a quanto gli automobilisti pagano per l'auto di oggi".
A Baracco chiediamo, poi, dell'altro annoso problema che, ancor oggi, blocca l'auto elettrica. Le batterie, che dovranno diventare sempre più piccole, e il tempo di ricarica, che non deve essere lungo.
"Le soluzioni di ricarica sono diverse" -risponde. "Sono a seconda delle esigenze logistiche e del tempo degli utenti".
Tre le soluzioni possibili, secondo Renault:"La ricarica normale completa mediante una colonnina o una presa di corrente, simile a quelle tradizionali (a casa, in ufficio, per strada, nei centri commerciali, nei parcheggi) con un tempo di 6/8 ore.
La ricarica rapida, circa venti minuti, in apposite colonnine di ricarica e, infine, un servizio rapido, di circa tre minuti, per sostituire la batteria scarica in una specifica stazione.
Renault, in una prospettiva di più lungo termine, prosegue le ricerce su vetture a idrogeno, dotate di pile a combustibile. Queste consentono un guadagno consistente in termini di autonomia, in quanto producono a bordo l'elettricità di cui necessita l'auto e, quindi, eliminano il ricorso a un rifornimento esterno. Presentano, però, maggiori complessità in termini di industrializzazione e commercializzazione su vasta scala.