Il Papa in Terra Santa


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'Atteso un forte impulso per la pace'

Claudio Pagliara, corrispondente Rai da Gerusalemme, descrive a Televideo il clima che precede l'arrivo del Pontefice: 'Israele attende nuovi segnali. Yad Vashem, visita cruciale' h

"In Israele la visita del Papa è attesa con grande trepidazione". Claudio Pagliara, corrispondente Rai da Gerusalemme, descrive a Televideo il clima che precede l'arrivo del Papa in Terra Santa. "Il mondo ebraico vede Benedetto XVI nel solco dei passi già compiuti da Papa Wojtyla e si attende nuovi segnali di attenzione, in particolare sul tema sensibile delle responsabilità storiche del mondo cristiano nei confronti dell'antisemitismo". "Israele aspetta di vedere quali passi simbolici, se ce ne saranno, il Papa compirà in questa direzione".

"Naturalmente, una visita pastorale in Terra Santa non può prescindere dai grandi nodi politici. Dunque c'è attesa in Israele e nei Territori palestinesi per le parole che il Papa pronuncerà sulle ragioni del conflitto e per l'impulso che riuscirà a dare al dialogo interreligioso", dice Claudio Pagliara. "La religione è una delle componenti di questo conflitto. Dunque un impulso del Papa, con la sua alta autorità morale, al dialogo tra le tre religioni, può creare un clima favorevole affinché i politici dei due popoli possano rilanciare quel processo di pace che ormai da qualche mese è completamente al palo".

Il Papa non visiterà la Sala Pio XII
Quale significato ha la tappa allo Yad Vashem? "E' tra quelle cruciali del suo viaggio, preparata nei dettagli. Il Papa al Memoriale renderà omaggio ai 6 milioni d'ebrei uccisi nei campi nazisti". "Poi visiterà anche il Museo, ma il cerimoniale non prevede una sosta in quella che è la sala della discordia, alla luce del sole, tra Vaticano e Israele: la sala dedicata a Pio XII, dove c'è una didascalia che lo accusa di aver taciuto sull'Olocausto. Didascalia che il Vaticano contesta, sostenendo che non corrisponde al vero e portando documenti dei molti passi che Pio XII fece, dove poté, per alleviare le sofferenze degli ebrei".

"La diatriba potrebbe essere avviata a soluzione se ci fossero degli impegni, da parte di Benedetto XVI, ad accettare la richiesta ufficiale delle autorità israeliane di apertura degli archivi del Vaticano su Pio XII". "L'apertura dovrebbe consentire agli storici di analizzare i documenti custoditi per svelare i punti non ancora chiariti dell'azione che Pio XII compì in quegli anni", dice Pagliara. "Questa apertura il Papa l'ha promessa, ma non sono ancora stati definiti i tempi, che sembrano piuttosto lunghi. Questo è un po' il braccio di ferro intorno alla visita allo Yad Vashem".

Il Papa sarà anche sulla Spianata delle Moschee. "Altra tappa importantissima. Il capo della cristianità che visita la Moschea di Al Aqsa, terzo luogo santo dell'Islam dopo La Mecca e Medina, compie un gesto molto significativo". "Il Muftì di Gerusalemme accoglierà il Papa e l'atmosfera alla vigilia è quella di un evento molto importante di dialogo tra le religioni, che quindi dovrebbe chiudere ogni polemica passata tra questo Papa e il mondo islamico". "Sicuramente il Papa che passeggia accanto al Muftì è un'immagine che farà il giro del mondo arabo e ne colpirà l' immaginazione per la santità del luogo"

Grande gioia per la visita a Nazareth
L'allarme per la sicurezza del Papa a Nazareth. Quali segnali di tensione si colgono? "Le minacce vengono da un segmento del mondo arabo assolutamente minoritario, da un gruppo radicale di consistenza limitata che ha sconsigliato al Papa di venire in Galilea". "La stragrande maggioranza degli arabi di Nazareth e la parte tra loro che è di religione cristiana aspettano davvero con trepidazione la sua visita. La Messa a Nazareth sarà un momento di grande gioia e probabilmente anche l' unico momento in cui i cristiani di Israele potranno davvero incontrare il Papa: altrove le misure di sicurezza impediranno il contatto visivo".