La visita del Papa avviene in un momento non facile nei rapporti tra la Chiesa cattolica e lo Stato di Israele. Pesano le recenti polemiche su almeno due fronti: le dichiarazioni negazioniste del vescovo lefebvriano Richardson, a cui Benedetto XVI ha revocato la scomunica; e l'offensiva "Piombo fuso" nella Striscia di Gaza contro i lanci di razzi su Israele, che ha ulteriormente paralizzato il processo di pace. Restano inoltre insuperate le divergenze sull'atteggiamento della Chiesa e in particolare di Pio XII nei confronti della Shoah, lo sterminio nazista degli ebrei.
Il cardinale Kasper, responsabile per il dialogo tra cristiani ed ebrei, ha condannato l'antico pregiudizio antiebraico della Chiesa, tra le cause dell'antisemitismo, ma alla vigilia del viaggio del Papa ha ribadito la posizione vaticana sul conflitto israelo-palestinese: la soluzione è quella che prevede due Stati sovrani. Soluzione però non condivisa dal nuovo premier israeliano Netanyahu, né dagli esponenti nazionalisti del suo governo, come il ministro degli Esteri, Lieberman. Benedetto XVI ha sottolineato il suo sostegno alla pace ricordando "la grande sofferenza del popolo palestinese".
Il dialogo con l'Islam
Tra gli appuntamenti più importanti del Papa c'è la visita alla Spianata delle Moschee a Gerusalemme e l'incontro con il Gran Muftì, all'insegna del dialogo interreligioso con l'Islam. Anche qui ci sono state difficoltà: non si è del tutto spenta l'eco delle parole di Benedetto XVI all'Università di Ratisbona, nel 2006, quando citò l'imperatore bizantino Manuele II Paleologo che aveva criticato il Profeta Maometto La risposta più efficace alla aspre polemiche sollevate nel mondo musulmano arrivò un paio di mesi dopo, quando Benedetto XVI si fermò in raccoglimento nella Moschea Blu di Istanbul.
Rispetto e reciprocità: sono i due cardini per il dialogo tra cristiani e islamici fissati da Benedetto XVI in un incontro con i diplomatici musulmani, poco dopo il "caso" di Ratisbona. E pochi giorni fa, Vaticano e Lega araba hanno firmato un memorandum che "consolida ulteriormente la collaborazione tra le due parti e sottolinea "l'attenzione anche alle iniziative di dialogo interreligioso". E' dunque sotto gli auspici di un rilancio del dialogo, favorito anche dalle posizioni vaticane sul conflitto mediorientale, che il Papa si appresta ad incontrare le autorità islamiche