Il Papa in Terra Santa


Stampa

Benedetto XVI: 'Mi farò pellegrino di pace'

Tre gli obiettivi del viaggio. L'attesa dei cristiani di Terra Santa h

Papa Benedetto XVI si prepara al viaggio in Terra Santa, "il più atteso e forse più impegnativo finora del suo pontificato", nelle parole del portavoce vaticano, padre Lombardi. Un viaggio non facile nella terra sacra a tre religioni monoteiste, denso di implicazioni religiose, storiche e politiche, e complicato ulteriormente dalla cronaca recente: il conflitto nella Striscia di Gaza e le polemiche sui vescovi lefebvriani negazionisti. E' con queste premesse che il Papa si reca da venerdì prima in Giordania, poi in Israele e nei Territori palestinesi.

Gli obiettivi
Sono tre gli obiettivi del viaggio pastorale in Medio Oriente annunciati da Benedetto XVI: "Mi propongo di confermare e incoraggiare i cristiani di Terra Santa, che devono affrontare quotidianamente non poche difficoltà". "Inoltre, testimonierò l'impegno della Chiesa in favore di quanti si sforzano di praticare il dialogo e la riconciliazione, per giungere a una pace stabile e duratura nella giustizia e nel rispetto reciproco". "Infine, questo viaggio non potrà non avere una notevole importanza ecumenica e interreligiosa".

L'attesa dei cristiani di Terra Santa
E' attesissima dai cristiani di Terra Santa la visita di Benedetto XVI a Betlemme. "Speriamo che porti un briciolo di speranza, di pace e di giustizia a tutti noi", auspica Abu Saada, coordinatore di un'associazione locale che promuove il dialogo tra palestinesi cristiani e musulmani. I cristiani parlano di "momenti difficili". La comunità continua a ridursi a causa dell'emigrazione. Sono rimasti ormai solo 50mila cristiani tra la Cisgiordania e Gerusalemme Est; appena 300 a Gaza; e 120mila in Israele. Benedetto XVI non ha nascosto le sue preoccupazioni per la loro situazione.

Il miglioramento delle condizioni di vita dei palestinesi di fede cristiana è tra le priorità della visita del Papa in Terra Santa. Benedetto XVI ha posto l'accento sul suo impegno a "far loro sentire la vicinanza e il sostegno di tutto il corpo della Chiesa". E' però tramontata la speranza che la visita possa confermare un accordo con Israele sullo status dei beni ecclesiastici in Terra Santa, da 10 anni ogget- to di negoziati: la Commissione bilaterale permanente ha riconosciuto "importanti progressi", ma ha rinviato tutto a dicembre.