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6 maggio

Nasce Maximilien de Roberspierre, nasce John Maynard Keynes, nasce Federico Garcia Lorca, Antonio Segni è eletto Presidente della Repubblica italiana

Divina e diabolica, sensuale e algida, musa e mito, seduttrice di uomini come di donne, Marlene Dietrich era nata a Berlino un 27 dicembre dei primi anni di questo secolo: molto probabilmente nel 1901, ma c'è chi sostiene che è nata nel 1902 o nel 1904.

Marlene Dietrich mosse i primi passi nel mondo dello spettacolo frequentando a Berlino la celebre scuola teatrale di Max Reinhardt. E proprio al teatro è legato l'inizio della sua leggenda: la Dietrich, che era diventata già popolare, nel 1929 era impegnata nella rappresentazione di ''Zwei Krawatten'' quando fu notata da Joseph Von Sternberg, quello che diventerà il suo pigmalione, che la scritturò per il ruolo di Luisa Froelich, poi ribattezzata Lola Lola, nella versione cinematografica del romanzo di H. Mann, ''Professor Unrhat'', intitolata ''L'angelo azzurro''.

Era il 1930 e la Dietrich divenne in tutto il mondo l'incarnazione della sensualità esuberante e perversa, il simbolo della donna seduttrice. Scritturata dalla Paramount, che cercava un'alternativa a Greta Grabo, si trasferì a Hollywood, seguita dal suo pigmalione: con Sternberg, tra il 1930 e il 1935 gira sei film che segnano l'apice della sua carriera: in “Marocco” è una cantante di cabaret, in “Disonorata” una prostituta spia, in “Shangai Express'” una cortigiana, in '”Venere Bionda'” una cantante, nell'“Imperatrice Caterina” Caterina, in “Capriccio spagnolo” la sivigliana Conca Perez. La “conquista” di Hollywood arrivò quando la Dietrich aveva già girato 17 film, alcuni dei quali con registi famosi come Korda o Pabst, il quale le aveva affidato un ruolo di comparsa nella “Via della gioia” che aveva lanciato Greta Garbo.

Fino agli anni '50 la Dietrich ha conosciuto una carriera molto intensa caratterizzata da oculate scelte artistiche e da chiare scelte politiche, rifiutandosi, nonostante gli appelli di Goebbels, di tornare nella Germania di Hitler. Tra i tardi anni '30 e la fine degli anni '50 ha lavorato con alcuni dei più importanti registi della storia del cinema: Lubitsch in “Angelo” del '37, René Clair nell'“mmaliatrice” del '40, Billy Wilder in “Scandalo internazionale” del '48 e “Testimone d'accusa” del '57; Alfred Hitchcock in “Paura in palcoscenico” del '49, Fritz Lang in “Rancho Notorius” del '52; Orson Welles nell'“Infernale Quinlan” del '58.

La lista dei suoi partner sullo schermo forma un vero e propria gotha della recitazione al maschile: Gary Cooper nel “Giardino dell'oblio”, James Stewart in ''Partita d' azzardo'' e ''Viaggio indimenticabile'', John Wayne nella ''Taverna dei sette peccati'', ''I cacciatori dell' oro'' e ''La febbre dell' oro nero'', George Raft nei ''Fulminati'', Jean Gabin in ''Turbine d' amore'', Vittorio De Sica in ''Montecarlo'', David Niven nel ''Giro del mondo in 80 giorni'', Charles Laughton in ''Testimone d' accusa'' e Orson Welles nell' ''Infernale Quinlan''.

Nel 1976, dopo 16 anni di inattivita', torno' sul set per interpretare una maitresse nella Berlino degli anni '30 in ''Gigolo''' di David Hemmings. Negli anni sessanta Marlene Dietrich si ritirò a vita privata a Parigi, dopo una carriera durata quarant' anni. Qui scrisse due libri: il dizionario delle buone maniere e dei cattivi pensieri “Il diavolo è donna” e l'autobiografia “Marlene D.”. Della diva si ricordano due ''no'' celebri: il primo quando dopo la sua affermazione negli Stati Uniti, il Fuhrer tentò di farla tornare in patria ed il secondo, nel 1976, quando rifiutò la proposta di Billy Wilder di interpretare un film sul suo tramonto.

Le cronache rosa le hanno attribuito turbinosi amori con uomini e donne fra i quali John Wayne, Erich Maria Remarque, Claudette Colbert, Ernest Hemingway, Richard Burton, Jean Gabin, Orson Welles.

Dopo la morte di Greta Garbo, Gloria Swanson, Rita Hayworth, Ava Gardner e Bette Davis la Dietrich era l' unica sopravvissuta dell'epoca delle ''stars'' superando la venerabile età di novant'anni. Con la sua scomparsa il 6 maggio 1992 si chiude l'epoca dei miti del cinema.



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Il 6 maggio nella storia

1758: Nasce Maximilien de Roberspierre 1883: Nasce John Maynard Keynes 1898: Nasce Federico Garcia Lorca 1962: Antonio Segni è eletto Presidente della Repubblica italiana

 

 

 

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