LEZIONI D'AMORE

di Sandro Calice

LEZIONI D'AMORE
di Isabel Coixet, Usa 2008 (01 Distribution)
Penelope Cruz, Ben Kingsley, Dennis Hopper, Patricia Clarkson, Peter Sarsgaard, Debora Harry, Charlie Rose, Antonio Cupo, Chelah Horsdal, Sonja Bennet.

“Quando fai l'amore con una donna ti vendichi di tutte le cose che nella vita ti hanno sconfitto”. Riflessione cinica, affascinante, forse vera. Che dà la misura – cerebrale, algida - di questo dramma d'amore che Isabel Coixet (“La vita segreta delle parole”) ha tratto dal racconto breve “L'animale morente” di Philip Roth, restandone forse troppo intimorita.

Il professor David Kepesh (Kingsley) ha una cattedra universitaria dalla quale tiene raffinate lezioni di arte e letteratura e seduce le sue studentesse. Il suo matrimonio è finito da tempo, non ha sensi di colpa, ma solo un figlio (Sarsgaard) che ogni tanto glie li ricorda. Della libertà sessuale, mantenendo la capacità di non farsi coinvolgere, ne ha fatto uno stile di vita e i suoi soli punti fermi sono Carolyn (Clarkson), unica compagna di letto fedele negli anni, e George O'Hearn (Hopper), scrittore premio Pulitzer e collezionista di donne. Poi un giorno, sui banchi della sua aula si siede Consuela (Cruz), bellissima studentessa cubana con trent'anni di meno, che ovviamente David si porta a letto. Consuela però è diversa. Il suo corpo è un'opera d'arte. Il suo animo è puro. O forse David è troppo invecchiato per potersi permettere di restare cinico e distaccato. L'amico scrittore lo mette in guardia con la teoria della sua vita:”Le donne belle sono invisibili. Non entri mai nel loro mondo interiore. La bellezza è una barriera che ti ferma prima”. Ma ormai David ha ceduto. Il sesso diventa passione, amore (?), gelosia, ossessione. Perderà Consuela per poi ritrovarla, ma forse sarà troppo tardi.

La storia della passione tra un uomo maturo e una donna molto più giovane è un tema tanto vecchio (anche abusato) quanto pieno di suggestioni. Coixet lo affronta (o meglio, non lo affronta) nel modo più debole. Resta distaccata, e con lei lo spettatore. L'erotismo è sempre in superficie, non esplode, non prende allo stomaco come dovrebbe. La relazione tra David e Consuela sembra più una sfida intellettuale che una passione carnale. E c'è tutto lo scontato campionario da posta del cuore che ci si può aspettare: il sesso separato dall'amore, che sennò fa male, ma che poi irrompe prepotente, la piccineria e la vigliaccheria maschile e la nobiltà d'animo femminile, la più giovane che è più matura dell'adulto. Fino all'eterno e perverso fascino della dicotomia Eros/Thanatos, ma anche qui visto da fuori, come estranei, attraverso il freddo occhio di una macchina fotografica.