IT.A.CÀ migranti e viaggiatori: festival del turismo responsabile si terrà in varie tappe in tutta Italia fino a novembre 2022.
Premiato dall’Organizzazione Mondiale del turismo dell’ONU per l‘eccellenza e l’innovazione nel turismo: IT.A.CÀ è il primo e unico festival in Italia sul Turismo Responsabile. Invita a scoprire luoghi e culture attraverso itinerari a piedi e a pedali, workshop, seminari, laboratori, mostre, concerti, documentari, libri e degustazioni per lanciare un’idea di turismo più etico e rispettoso dell’ambiente e di chi ci vive.
Da sud al nord d’Italia un viaggio unico in tanti territori diversi, mettendo in rete comunità resistenti e resilienti che con passione promuovono la libertà di migrare e il diritto di restare, trasformando l’incoming in becoming per coniugare la sostenibilità del turismo con il benessere dei cittadini.
IT.A.CÀ mira a influenzare positivamente il comportamento del turista concentrandosi su di esso come "cittadino temporaneo".
Il festival immagina un mondo in cui le persone comprendono che le dinamiche economiche, la soddisfazione del turista e la protezione dei patrimoni naturali, sociali e culturali sono indissolubilmente connessi. Un mondo in cui il turismo non condanna, ma piuttosto lascia prosperare i territori locali e le persone che li abitano.
Costruito nell’ottica di proporre modelli di viaggio sostenibili attenti alle comunità e ai territori, IT.A.CÀ intende portare avanti, non solo un modo di viaggiare ma di vivere, improntato sul rispetto e lo sviluppo dell’essere umano.
Praticare il turismo responsabile significa essere consapevoli delle conseguenze delle
proprie azioni ed essere disposti a modificarle, ove tali azioni avessero conseguenze negative.
Coniugando la sostenibilità del turismo con il benessere dei cittadini IT.A.CÀ Festival del Turismo Responsabile mira a creare relazioni innovative e vincenti tra locals e turisti incoraggiando la comprensione dei principi del turismo responsabile tra viaggiatori, aziende, istituzioni e operatori turistici.”
Il festival promuove una relazione autentica con e tra le comunità locali sulla sostenibilità e sull’impatto delle comunità stesse; il festival contribuisce a stimolare nuove idee e incentivare nuovi operatori culturali, a offrire esperienze diverse, a creare un pubblico più attento ad un segmento di turismo che può rendere molto sia economicamente che di impatto sulle comunità ospitanti e di prossimità. Il festival diffuso su tutto il territorio italiano è un’iniziativa di innovazione sociale e di nuovo civismo: i cittadini attivi trovano il tempo, l’attenzione e l’energia richiesti per partecipare.
Per ulteriori info e approfondimenti www.festivalitaca.net
Le prossime tappe vedono protagonisti i seguenti territori:
Taranto e terra delle gravine 1- 3 ottobre
Un viaggio in prima persona nel tempo presente della città di Taranto e del Parco Regionale “Terra delle Gravine”, la riserva naturale diffusa più estesa di Puglia, che con i suoi 28 mila ettari di territorio compresi tra l’altopiano della Murgia tarantina e il Mare Jonio ha inciso sulle modalità esistentive e sullo spazio comune di generazioni di viandanti e residenti.
Dagli habitat urbani, marini o costieri fino a quelli rupestri, prioritari e comunitari, dell’architettura in negativo che ha scavato i fianchi di piccole lame e grandi canyon, creando un ecosistema antropizzato che regala vertigini di stupore e ancora indica una modalità, più sostenibile, dell’abitare.
Torino e la Bassa val di Susa 8-9 ottobre
Torino, grande città dalla vocazione industriale, che ha cambiato veste con un fermento di molti habitat; la Valle di Susa, terra di passaggio attraversata nei secoli, da eserciti, pellegrini ed eminenti personalità.
Migrazioni e contaminazioni che creano ricchezza. In questi contesti l’habitat assume la valenza di un’identità da preservare, ma altresì da accompagnare nella sua inevitabile evoluzione. Percorreremo questi temi partendo dalla città, dalla Torino della multiculturalità e delle migrazioni che creano nuovi habitat, nuovi mondi e nuovi modi di vivere.
Ci sposteremo poi in Bassa Valle di Susa, ad Avigliana, dove vi racconteremo del complesso equilibrio tra i suoi tanti e affascinanti paesaggi, quelli antropici e naturali.
Entrambi sono luoghi che si vocano al turismo lento alla sostenibilità, che si aprono all’incontro, alla scoperta, alla conoscenza aperta: una ri-scoperta che vuole arricchire non solo chi visita, ma anche chi resta. Chi dal proprio habitat, apre le porte e si affaccia al confronto con un fermento generativo.
Parco Nazionale Monti Sibillini 13 – 16 ottobre
Come elemento tra gli elementi – HABITAT è inteso dai Monti Sibillini come ECOSISTEMA – CASA. Un abitare che si esprime in forme dinamiche e diverse (temporaneità, prossimità, intergenerazionalità, cura dei beni comuni, inclusività) e che abbia sempre al centro una riflessione ecosistemica e un’assunzione di responsabilità da parte dell’essere umano nei confronti degli altri soggetti abitanti, viventi-non viventi.
Che sia una casa, un rifugio, un centro di educazione ambientale, un’associazione, o paesi feriti dal terremoto.
In un Appennino in cui sempre più spesso gli elementi di coesione che definiscono l’habitat sono messi in discussione a favore di uno sviluppo speculativo e feroce, nel concetto di habitat-abitare rientrano per noi a pieno titolo la conservazione della rete sociale, della comunità, il reciproco sostegno, la difesa dei più fragili, la preservazione dell’ambiente e della natura circostante.
Liguria Sestri Levante e Tigullio 29 ottobre – 1° novembre
Uno spettacolo senza confini alla scoperta dei luoghi più attraenti del Tigullio e di Sestri Levante tra oliveti, terrazzamenti e panorami mozzafiato.
Campania Felix – da Succivo, in Agro Atellano, a Campania Sessa Aurunca e Roccamonfina
22 – 23 | 29 – 30 OTTOBRE
“Ritorno al futuro” – La vasta area pianeggiante che si sviluppa a nord di Napoli, sino al confine naturale del fiume Garigliano e dell’antico cratere di Roccamonfina, fu definito da Plinio il Vecchio Campania Antiqua o Felix per distinguerla dalla Campania Nova romana ma anche per sottolineare, con il fausto appellativo, la particolare amenità e fertilità di queste terre che furono scelte dall’aristocrazia dell’antica Roma come luogo di villeggiatura e svago (otium). Più in là nella storia, gli “illuminati” monarchi borbonici del 1700 costruirono in questo territorio dimore che sono rimaste nella storia, non solo, dell’arte e dell’architettura (come la Reggia di Caserta), ma anche, della storia civile e dell’economia (come le fattorie presso il Real Sito di Carditello e le seterie presso la Reggia di San Leucio).CAMPANIA