Alcune regioni del Messico e degli Stati Uniti d’America (California,Texas) sono attualmente interessate da focolai di influenza “suina” (swine flu). L’influenza suina è un infezione virale acuta dell’apparato respiratorio dei suini, animali in cui sono frequenti le infezioni inapparenti. I sintomi negli animali sono: febbre alta ad esordio rapido, torpore, perdita di appetito, difficoltà di respiro e tosse; la mortalità è bassa e la guarigione avviene nell’arco di 7-10 giorni.
Infezioni da virus influenzali di origine suina si manifestano anche in uccelli selvatici e domestici, cavalli ed esseri umani, ma la trasmissione tra specie diverse è rara . Nell’uomo infezioni da virus dell’influenza suina sono state riscontrate occasionalmente fin dagli anni 50, e la malattia umana è fondamentalmente simile dal punto di vista clinico alla classica influenza stagionale. Tuttavia, sono possibili complicazioni gravi quali la polmonite e casi mortali. I casi di influenza suina nell’uomo si manifestano usualmente dopo esposizione e contatti ravvicinati (1-2 metri) con suini, ma non in seguito a contatti indiretti. Non si esclude la possibilità di trasmissione di tale infezione da persona a persona. L’influenza suina non viene trasmessa attraverso il cibo e si sottolinea come non vi sia alcun rischio di infezione attraverso il consumo di carne suina cotta .
Nei riguardi di tale infezione, si raccomandano le seguenti misure:
Evitare la visita di mercati o di fattorie in cui si può venire a contatto con suini, che potrebbero essere infetti
Consumare cibi a base di carne suina solo dopo accurata cottura
Evitare di portare le mani a contatto con occhi, naso e bocca
Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti a base di alcool
La vaccinazione con i tradizionali vaccini antinfluenzali (vaccini stagionali), pur sollecitando le difese immunitarie, probabilmente non è efficace nei confronti di questa specifica infezione