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11 aprile

Nasce James Parkinson, resa di Napoleone che ripara all?Elba, nasce Adriano Olivetti, muore Kahlil Gibran

Nella mattina dell’11 aprile 1987 lo scrittore Primo Levi muore dopo essere caduto dalla tromba delle scale della sua palazzina di Torino. Si parla di suicidio, anche se gli amici più stretti (tra cui il premio Nobel Rita Levi Montalcini) smentiscono questa possibilità.

Levi era nato a Torino il 31 luglio 1919 da famiglia ebrea, si laureò in chimica, dopo aver frequentato il liceo classico. Nel 1943 è dirigente di una fabbrica a Milano. Si unisce, dopo l'8 settembre, a una piccola formazione partigiana legata a ''Giustizia e libertà'', che nel dicembre di quello stesso anno viene sorpresa e catturata. Levi, come ebreo, è prima trasferito nel campo di Fossoli e, nel marzo del '44, deportato ad Auschwitz. Fu l' inizio di una esperienza tra le più tragiche della storia di un uomo, che lasciò in lui un marchio indelebile come quel numero (74517) tatuato sul suo avambraccio sinistro. Liberato nel '45 dalle truppe sovietiche in Polonia, con un avventuroso viaggio farà ritorno a Torino, dove riprenderà poi la sua professione di chimico in una fabbrica di vernici.

Nel '47 scrive ''Se questo è un uomo'': è il diario della prigionia che resterà il suo libro più famoso, tradotto in tutto il mondo (ridotto anche per il teatro nel 1966 con la regia di Gianfranco de Bosio). Al problema dei lager e dell'annullamento della personalità umana da parte di un sistema totalitario feroce aveva dedicato una serie di libri cominciata appunto nel 1947, ripresa nel '63 con ''La tregua'', continuata nel 1982 con ''Se non ora, quando?'' e conclusa nel 1986 con ''Sommersi e salvati'' .

“La tregua” ebbe un improvviso successo di pubblico, grazie al quale attirò anche l'attenzione della critica e vinse un primo Premio Campiello (un secondo gli sarà assegnato venti anni dopo, assieme a un ''Viareggio'', per ''Se non ora, quando?''). Quanto il peso della sua esperienza contasse sulla sua vocazione di scrittore lo dimostra l'uscita, nel '66, delle ''Storie naturali'', in cui si propone, tra l'ironico e l'assurdo, una visione critica della società contemporanea, firmate con lo pseudonimo di Damiano Malabaila, per il timore di confonderle con il grave messaggio delle sue pagini precedenti. Un pudore che è tipico dell'artista, di chi scrive innanzitutto per necessità interiore e matura le proprie opere con un ritmo che ha poco a che fare con quello oggi imposto dall'industria culturale. Il primo vero romanzo, autobiografico naturalmente, ma quanto lo è necessariamente ogni opera letteraria, esce nel 1975 con il titolo ''Il sistema periodico''. Levi vi analizza e racconta la formazione morale di un giovane ebreo, con il quale sembra quasi chiudersi un ciclo. I libri seguenti parleranno del presente, come un richiamo alla concretezza della vita e insieme il desiderio forse di conferma delle proprie possibilità di scrittore.

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L'11 aprile nella storia

1755: Nasce James Parkinson 1814: Resa di Napoleone che ripara all'isola d'Elba 1901: Nasce Adriano Olivetti 1931: Muore Kahlil Gibran

 

 

 

Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.