Di Sandro Calice
DRAGONBALL: EVOLUTION
di James Wong, Usa 2009 (20th Century Fox) Justin Chatwin,
Chow Yun-Fat, Emmy Rossum, Jamie Chung, James Marsters,
Joon Park, Eriko, Randall Duk Kim, Ernie Hudson, Texas Battle
Dragon Ball (la sfera del drago, Doragon Boru in originale) è un
manga, il fumetto giapponese, creato da Akira Toriyama nel 1984.
Ed è un fenomeno planetario, con un merchandising di oltre 4
miliardi di dollari, tra fumetti, graphic novel, videogiochi e gadgets.
Il film “Dragonball: Evolution”, tratto dal manga, è il classico caso di
un adattamento cinematografico di un “mito” pop moderno che
rischia di scontentare gli appassionati e di non emozionare tutti gli
altri.
Goku è un ragazzo speciale. Non ha mai conosciuto i suoi genitori ed è stato cresciuto e addestrato da suo nonno, Gohan, maestro di arti marziali. All'alba del suo diciottesimo compleanno Gohan regala a Goku la cosa più preziosa: una sfera del drago. Ne esistono sette in tutto il mondo, e chi riuscirà a riunirle risveglierà il dragone e potrà esaudire un desiderio assoluto. Gohan promette al nipote di spiegargli tutto la sera a cena, ma non ci sarà tempo. Dopo millenni, il demone Piccolo si è liberato dalla sua prigione ed è a caccia delle sfere. Goku dovrà essere più veloce, accompagnato in questa avventura dal maestro Muten, dalla bella scienziata-guerriera Bulma, dalla conturbante giovane lottatrice Chichi e dallo scapestrato Yamcha. Il suo destino di difensore della Terra dalle forze dell'oscurità è appena iniziato.
L'abbiamo già detto, è sempre difficile portare un libro o un fumetto sul grande schermo. Un fumetto soprattutto, perchè le tavole disegnate hanno già fissato un immaginario collettivo e un'attesa così potenti che servono estrema raffinatezza e maestria per non snaturare le storie e i personaggi (per citare due esempi, anche bravi registi come Ang Lee e Brian Singer hanno sbagliato, e non di poco, cimentandosi con Hulk e Superman). C'è poi il desiderio dell'industria cinematografica, in questi casi, di fare un prodotto seducente per diverse fasce d'età, dall'adolescente che compra i fumetti al 40enne appassionato che li legge da sempre. Errore esiziale. Spesso il risultato, come anche nel caso di “Dragonball: Evolution”, è deludente. I fan troveranno qualche similitudine più negli aspetti puramente estetici (i capelli, i costumi, lo sfoggio dei poteri, qualche ambientazione), con buona pace della cultura giapponese all'origine del manga. Gli altri assisteranno all'ennesimo film d'azione e combattimenti tra adolescenti belli e superdotati. Nulla di più.