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L'Angelicus pictor in mostra a Roma

Nel 550° anniversario della morte madonna_angelico_296

di Carla Toffoletti

Nel 550° anniversario dalla morte di Beato Angelico, avvenuta nel 1455, una mostra ai Musei Capitolini documenterà tutte le fasi della produzione dell'artista e il suo versatile operato come pittore, disegnatore e miniatore. "Beato Angelico. L'Alba del Rinascimento",apre al pubblico mercoledì e resterà visibile fino al 5 luglio ai Musei Capitolini. Raccoglie tavole, tabernacoli pale, frammenti di polittici,tele, disegni, miniature. Alcuni pezzi inediti o mai esposti in passato come la predella di Zagabria con Stimmate di san Francesco e San Pietro Martire. Sarà anche presentato il restauro della predella della pala di Bosco ai Frati.

Per l'occasione saranno restaurate le opere della Galleria Corsini,tre tavole che raffigurano il Giudizio finale, l' Ascensione e la Pentecoste, per capire se si tratti davvero di un trittico.

"Muove a divozione chi la guarda per la semplicità sua". Così Vasari parla della pittura di Beato Angelico, il frate che con il pennello cercava l'estasi.

Circa 50 opere che offrono una visione completa dell'attività di Guido di Pietro Trosini, divenuto poi Fra' Giovanni Fiesole e, conosciuto nel mondo con il soprannome di Beato Angelico.

"Sentiamo di aver vinto una scommessa- dichiara a Televideo Giovanni Morello, uno dei curatori della mostra - Portare a Roma l'opera di un artista dei primi del '400, tutta su tavola, non è stato facile".

"Ci sono capolavori assoluti, come 'Paradiso' proveniente dagli Uffizi, ricorda il curatore, un'opera unica sia per la preziosità del supporto, la foglia d'oro, sia per la bellezza dei colori e per la modernità della prospettiva. Saranno anche visibili per la prima volta a Roma due sportelli di un trittico, la cui parte centrale è andata perduta,con beati e dannati. Si tratta presumibilmente di un trittico del 'Giudizio'".

"Si tratta della più grande mostra mai presentata in Italia- dice a Televideo il curatore Giovanni Morello - un'originale proposta di lettura attraverso una selezione di opere frutto di ricerche e accresciute nel tempo grazie a nuovi ritrovamenti".

Il risultato è una straordinaria mostra dove l'"Angelicus pictor" si conferma uno degli artisti più influenti della sua epoca e uno dei pittori più amati del Rinascimento.Una pittura, fatta di rigorose rappresentazione sacre, che evoca i misteri della fede attraverso armoniose composizioni e vivacissimi colori.