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5 aprile

Oscar Wilde condannato al carcere perché omosessuale, nasce Bette Davis, inizia l'assedio di Sarajevo, muore Saul Bellow

Un Joker dal trucco sfatto, che appare spietato, sardonico, folle e disperato. E’ così che lo abbiamo visto l’ultima volta. Heath Ledger, l’attore diventato famoso con il film di Ang Lee “Brokeback Mountain”, muore proprio mentre sta diventando mito. E’ il gennaio del 2008 e lui ha 28 anni quando viene trovato senza vita per via di un’intossicazione acuta da farmaci. Poco più di un anno dopo, Hollywood gli riconosce l’Oscar (postumo) per l’interpretazione del grande nemico di Batman, ruolo che lui aveva definito ''uno dei più divertenti... forse il più divertente che avrò durante tutta la mia carriera''.

Heath Ledger (che, per quelle strane coincidenze del destino, i genitori hanno voluto chiamare Heathcliff in omaggio a uno dei tragici personaggi di 'Cime Tempestose' di Emily Bronte) è destinato a essere ricordato come James Dean, John Belushi, o il leader dei Nirvana Kurt Cobain. Volti giovani, artisti di talento. Morti presto e per questo celebrati con il trasporto che si riserva ai grandi.

Era nato a Perth, in Australia, nel 1979. Il suo ruolo più celebre era stato nel 2005, nel film che narra la storia d’amore tra due cowboy a dispetto delle convenzioni sociali. Per quella parte in "Brokeback Mountain" era stato paragonato dai critici a Marlon Brando e Sean Penn ed era stato candidato all'Oscar. ''Magicamente e misteriosamente Ledger sparisce sotto la pelle del suo personaggio'', aveva scritto Stephen Holden del New York Times. Sul set di quel film aveva incontrato la sua co-star Michelle Williams e si era innamorato. La love story dei due attori si era svolta sotto i flash dei paparazzi e la coppia aveva avuto una bambina, Matilda Rose, che oggi ha tre anni.

L'amore per la recitazione lo aveva spinto, a sedici anni, ad abbandonare gli studi e a convincere il migliore amico dell'epoca, Trevor, a spostarsi a Sydney con l'intenzione di intraprendere la carriera cinematografica. Dopo le difficoltà iniziali, aveva cominciato con piccoli ruoli in diverse serie televisive, fino a parti di rilievo: nel serial “Sweat” prima e nel telefilm “Roar”, di produzione statunitense, poi. A vent'anni una parte da protagonista nel film hollywoodiano “10 cose che odio di te”, commedia romantica di stampo shakespeariano (liberamente ispirata a La bisbetica domata).

Nel 2001, protagonista della produzione ad alto budget “Il destino di un cavaliere”, un originale film storico ambientato in un Medioevo anacronistico, che gli offre visibilità in tutto il mondo. Ma il suo nome era rimasto sconosciuto ai più, nonostante la partecipazione al kolossal epico-storico “Le quattro piume”, con Kate Hudson (2002), e al western “Ned Kelly”, con Naomi Watts (2003). Seguirono “La setta dei dannat”i e, nel 2005, ben tre film: “Casanova”, “I fratelli Grimm e l'incantevole strega” e infine proprio il film che ha vinto il Leone d'Oro al Festival del Cinema di Venezia, “I segreti di Brokeback Mountain” di Ang Lee.

La sua interpretazione di un "cowboy omofobico innamorato di un altro uomo" (come aveva definito lui stesso il personaggio in un'intervista) aveva sorpreso pubblico e critica e lo aveva fatto svettare anche sulle altre eccellenti prove del film regalandogli il premio della critica di New York e di San Francisco, moltissime nomination come miglior attore drammatico in tutto il mondo; la candidatura al Golden Globe, al BAFTA e infine al premio Oscar. Sempre nello stesso anno aveva preso parte al film “Lords of Dogtown”, nel ruolo di un originale negoziante dedito ad alcool e sigarette, abile surfista e skateboarder.

Il 2006 era stata la volta di “Paradiso + Inferno”, in concorso al Festival di Berlino, nella parte di un ragazzo tossicodipendente che vive una tormentata storia di amore e sofferenza. Nel 2007, dopo una lunga pausa dal lavoro dovuta al desiderio di prendersi cura della figlia Matilda (nata nell'ottobre 2005), aveva partecipato a “Io non sono qui”, film biografico su Bob Dylan presentato a Venezia, che aveva ottenuto il Premio ex equo della giuria e la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile (Cate Blanchett).

Ed ecco “Il cavaliere oscuro” (sequel di Batman Begins) al fianco di Christian Bale, dove aveva interpretato il Joker, personaggio già portato sul grande schermo nel 1989 da Jack Nicholson. Nel periodo della sua scomparsa, era impegnato sul set del film fantasy di Terry Gilliam “Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo” (in uscita nel quest’anno). Aveva il ruolo del protagonista: un giovane di nome Tony appartenente a una compagnia teatrale, deciso a viaggiare per mondi paralleli per salvare la sua amata da un patto col diavolo stipulato dal padre di lei, il dottor Parnassus del titolo. Nelle scene mancanti, il ruolo di Tony è stato interpretato da tre attori diversi, che in qualche modo gli hanno reso un tributo: Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell.

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Il 5 aprile nella storia

1895: Oscar Wilde condannato al carcere perché omosessuale 1908: Nasce l'attrice americana Bette Davis 1992: Inizia l'assedio di Sarajevo 2005: Muore lo scrittore Usa Saul Bellow

 

 

 

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