Il governo del Sudan ha individuato il luogo dove si trovano i tre operatori di Medici senza frontiere rapiti in Darfur, tra i quali il medico Mauro D'Ascanio. "Abbiamo stabilito un contatto e stiamo vagliando le loro richieste", dice il sottosegretario agli Esteri sudanese Sidding. Secondo fonti di stampa, i rapitori hanno chiesto un riscatto di un milione di dollari e il ritiro del mandato di arresto per il presidente sudanese Bashir emesso dalla Corte penale dell'Aia. Il segretario dell'Onu, Ban, chiede che i tre operatori di Medici senza frontiere vengano "immediatamente liberati". Ban lo ha detto durante una conferenza stampa al Palazzo di Vetro, dove ha ribadito che il governo sudanese deve fare marcia indietro sull'espulsione imposta a diverse organizzazioni non governative che operano nel Darfur.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano segue con viva preoccupazione il rapimento ed è in stretto contatto con il ministero degli Esteri. "Abbiamo chiesto cautela e silenzio stampa. Naturalmente Medici senza frontiere ha una grande organizzazione e ha capacità di contatti. Ovviamente anche noi li abbiamo e stiamo lavorando" ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini.
Il rapimento è avvenuto mercoledì sera per mano di un commando armato a 200 km dalla capitale del Nord-Darfur. 5 le persone prese in ostaggio, tutte appartenenti alla sezione belga dell'organizzazione "Medici senza frontiere": oltre ai tre operatori occidentali (D'Ascanio, un canadese e un francese), due locali già liberati.
Nella foto, il medico Mauro D'Ascanio