Oltre 100 scatti, con gli occhi di chi, immigrata, lavora e vive nelle nostre case: badanti, domestiche, tate. E' la mostra fotografica "Di Lei. Donne globali raccontano", organizzata dall'associazione culturale Camera21 e promossa dalla commissione delle Elette della Provincia di Roma, in programma dall'8 al 15 marzo nel Centro anziani di Via Sabotino.
Dieci donne immigrate, tra i 25 e i 55 anni, hanno usato la macchina fotografica per fissare il loro quotidiano nelle famiglie italiane dove hanno il ruolo di collaboratrici domestiche. Nel rapporto privilegiato con la datrice di lavoro si creano scambi di ruoli e complicità.
Maria, Agripina, Graciela, Monica, Irene, Isabelita, Arciele, Narciza, Iaroslava, Sandra. Arrivano dalle Filippine, dall'Ecuador, dal Brasile, dalla Romania, dall'Ucraina, dal Perù. Lì hanno lasciato casa e affetti, affrontando solitudine e difficoltà. Le fotografie che hanno scattato raccontano la loro "altra" vita, attraverso i particolari delle case in cui svolgono le loro mansioni e delle persone che accudiscono, anziani, bambini, donne che lavorano. Alcune di loro hanno messo nel cassetto un titolo di studio, una specializzazione. Ma tutte dicono: "Ogni lavoro è degno".
"L'idea della mostra- spiega Simona Filippini, ideatrice del progetto- nasce dalla considerazione che in Italia abbiamo poche testimonianze da parte degli immigrati". Sono state individuate alcune famiglie disponibili a farsi fotografare e sono state coinvolte le donne che lavorano con loro. Realizzarlo è stato possibile grazie al digitale, che ha assottigliato le differenze tra fotografi professionisti e amatoriali, afferma la curatrice "si tratta di 10 storie felici- precisa- di donne che vivono in Italia da anni e hanno costruito rapporti di complicità e fiducia con le donne per cui lavorano, ma non tutte le storie sono così".