di Bianca Biancastri
"In Iran è impossibile ogni cambiamento delle condizioni delle donne perché l'attuale regime si fonda su una legge costituzionale decisa dai Mullah che considera impossibile l'uguaglianza tra donne e uomini e per questo non tiene in alcun conto le convenzioni internazionali sui diritti umani". Lo dice a Televideo Shahrzad Sholeh, presidente delle "Donne democratiche iraniane in Italia", sottolineando che la situazione delle donne in Iran peggiora ogni giorno. "Molte le donne in carcere, otto aspettano la lapidazione. Recentemente sono stati lapidati una donna e 4 uomini".
"Il movimento delle donne in Iran è cominciato 100 anni fa ed è merito delle donne se,nonostante la chiusura verso di loro, ci sono alcune conquiste". Così si spiega l'alto numero di donne negli atenei iraniani, nonostante l'analfabetismo femminile sia in aumento. "Tuttavia- dice Sholeh- anche se il 60% degli studenti universitari sono donne, solo il 3% di loro trova lavoro". "Nel mio Paese i siti delle organizzazioni per i diritti umani vengono oscurati, le donne non sono libere, la situazione dei diritti umani peggiora ogni giorno", aggiunge. "Proprio l'altro ieri sono state impiccate dieci persone".
"La maggior parte delle immigrate iraniane arrivano in Italia come rifugiate. In Iran le donne non possono muoversi senza il permesso del padre o di un marito e perciò spesso scelgono un matrimonio combinato pur di fuggire. E qui in Italia trovano almeno la libertà". Le iraniane in Italia non trovano difficoltà perché "sono abituate a tutto". "Ci sono donne nella resistenza del mio Paese che combattono per tutti, sono il 52%. E a capo del Consiglio della resistenza c'è una donna", afferma Sholeh. "Solo con il cambiamento del regime iraniano tutto cambierà, sia per gli uomini sia, in particolare, per le donne".