E' morto questa mattina a Roma Tullio Pinelli. Avrebbe compiuto 101 anni il prossimo giugno. Pinelli, noto drammaturgo e sceneggiatore cinematografico, è stato uno dei principali e più longevi protagonisti della stagione d'oro del cinema italiano. Il suo nome è legato a molti tra i più famosi film realizzati tra il secondo dopoguerra e gli anni Novanta. Ha scritto i soggetti e le sceneggiature di numerosi film di Federico Fellini, con il quale ha condiviso una collaborazione nata da una profonda intesa e da una felice complementarietà. Ricordiamo I Vitelloni, La Strada, Le Notti di Cabiria, La Dolce Vita e 8 e 1/2.
La fiera tempra torinese, il mai rimosso spirito antifascista, l'amicizia con Bobbio, Ginzburg, Pavese e altri intellettuali, lo stile di cattolico giansenista condito da squarci di magia, il gusto per l'intreccio e la brillantezza dei dialoghi: veniva ricordato così in un documentario di Tullio Kezich e Franco Giraldi, nel giorno del suo novantesimo compleanno, quando al festival di locarno ricevette il david alla carriera.
Era nato a Torino nel 1908, città lasciata dopo la guerra per trasferirsi a Roma chiamato dalla Lux Film. L'incontro con Fellini ha poi fatto il resto, nonostante fosse più predisposto a scrivere drammi teatrali, attività nella quale si è rivelato, negli anni giovanili, con 'I padri etruschi', seguito, in tempi diversi, da 'Lotta con l'angelo', 'Il giardino delle sfingi','Gorgonia', 'Il ciarlatano meraviglioso', 'Santa Marina' fino a 'Lo stilista'.