Festival del Film di Roma


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Pennac e gli dei dell'Olimpo

In concorso Cui Jian e Kiyoshi Kurosawa

L’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma celebra Aleksej Jurevič German: ai familiari del grande cineasta russo scomparso nel febbraio di quest’anno è stato consegnato il Premio alla carriera 2013 (per la prima volta nella storia dei festival europei, un premio alla carriera è stato consegnato postumo). Il riconoscimento è stato ritirato da Svetlana Karmalita, vedova del regista, complice di tutti i suoi progetti più personali e sceneggiatrice dei due ultimi film del maestro, insieme al figlio Aleksej A. German, capofila del rinnovamento del cinema russo contemporaneo (Leone d'argento a Venezia 2008 per Soldati di carta).

Nel programma di mercoledì 13 due film in Concorso. In Sala Sinopoli, in prima mondiale Lanse gutou, l’opera prima del padre del rock cinese Cui Jian. Premio Tenco 2013, il musicista cinese ha influenzato tre generazioni di fan e ha rinnovato profondamente tutta la musica della Cina. Il suo video musicale “Let Me Be Wild on the Snowfield” ha vinto l’MTV Asia Award. Sul fronte cinematografico, Cui Jian ha lavorato come attore in Beijing Bastards e My Father and Mother e ha codiretto A Good Rain Knows, film che ha chiuso la Mostra di Venezia 2009. Lanse gutou racconta la storia de La Madre, la donna più bella della Rivoluzione Culturale, condannata ai lavori in campagna a causa di una canzone intitolata “La stagione perduta”. Qui conosce un uomo e lo sposa. Dalla loro unione nasce un figlio, Zhong Hua. Quando però la donna scopre che il marito è una spia, gli spara, lo abbandona e trova rifugio in un altro paese. Grazie all’amico Fu Song, l’uomo riesce a evitare un’inchiesta politica. Con il tempo, però, la ferita si trasforma in un tumore e l’uomo decide di rivelare la sua identità a Zhong Hua.

L’altro film in concorso è Sebunsu kodo di Kiyoshi Kurosawa, uno dei capofila del cinema di genere giapponese, autore di film di culto come Kairo e Tôkyô sonata (vincitore del premio Un Certain Regard e di numerosi altri riconoscimenti). Sebunsu kodo racconta la vicenda di Akiko: la misteriosa ragazza giunge a Vladivostok per incontrare l’imprenditore Matsunaga. Akiko non riesce a dimenticarlo da quando le è capitato di cenare con lui. Finalmente lo ritrova, ma Matsunaga si limita a raccomandarle di non fidarsi di nessuno in terra straniera e poi scompare. Akiko ricomincia a cercarlo. La storia d’amore si tinge di giallo.

Due i film Fuori Concorso in programma: Gods Behaving Badly di Marc Turtletaub e Au bonheur des ogres di Nicolas Bary. Marc Turtletaub esordisce al Festival nella doppia veste di regista e sceneggiatore, dopo aver realizzato il cortometraggio Looking at Animals, e prodotto film di grande successo come Sunshine Cleaning di Christine Jeffs, American Life di Sam Mendes, Quell’idiota di nostro fratello di Jesse Peretz, e il premio Oscar® Little Miss Sunshine di Jonathan Dayton e Valerie Faris. Il film è una favola moderna che vede protagonista una coppia mortale, Kate e Neil, la cui relazione è ostacolata dall’ostilità che divide ancora gli antichi dei greci: ritirati in esilio a Manhattan, si nascondono allo sguardo dell’umanità in una villetta a schiera, trascorrendo il tempo fra schermaglie e liti. Nell’insolita veste di dei dell’Olimpo alcuni dei più celebri attori hollywoodiani: Christopher Walken è Giove, John Turturro Ade, Sharon Stone interpreta Afrodite.

Con Au bonheur des ogres, il regista e produttore francese Nicolas Bary, autore dei cortometraggi Fragile, Before… e Judas, torna a dirigere un lungometraggio dopo I ragazzi di Timpelbach, pellicola tratta dal romanzo di Henry Winterfeld. Il nuovo film di Bary, un mix fra commedia e thriller, è tratto dal primo dei romanzi del fortunato ciclo dello scrittore francese Daniel Pennac che vedono protagonista Benjamin Malaussène, “professione: capro espiatorio”. Sullo sfondo di una Parigi vivace e barocca, Malaussène (interpretato da Raphaël Personnaz) è pagato per addossarsi la colpa di tutto ciò che va storto nel grande magazzino in cui lavora. Quando iniziano a verificarsi dei misteriosi incidenti ovunque lui si trovi, è costretto a scoprire perché, come e soprattutto chi vuole incastrarlo. Con la collaborazione di Zia Julia (Bérénice Bejo), un’intrepida giornalista, si mette sulle tracce dei suoi ignoti persecutori. Nel cast anche Émir Kusturica, compagno di scacchi di Malaussène.

In sala Petrassi l’incontro fra il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Wes Anderson e il regista, attore e produttore cinematografico Roman Coppola. Il “duetto” è l’occasione per approfondire la lunga collaborazione fra i due cineasti statunitensi che lavorano insieme fin dal 2004, con il film Le avventure acquatiche di Steve Zissou firmato da Wes Anderson. Successivamente, i due collaborano alla pellicola Il treno per il Darjeeling (2007), diretta da Anderson, prodotta e co-sceneggiata da Coppola, e a Moonrise Kingdom – Una storia d’amore, il film che ha aperto il Festival di Cannes 2012 (regia Wes Anderson, sceneggiatura di Roman Coppola). L’incontro sarà seguito dalla proiezione in prima mondiale di Castello Cavalcanti, il nuovo mediometraggio di Wes Anderson.

Al Teatro Studio, Dal profondo, primo lungometraggio di Valentina Pedicini (Prospettive Doc Italia), autrice di documentari selezionati in numerosi festival nazionali e internazionali. La pellicola, girata attraverso chilometri di gallerie a cinquecento metri sotto il livello del mare, mostra la vita sotterranea di centocinquanta minatori e dell’unica minatrice italiana, Patrizia.