'Ferma condanna' uso gas in Siria


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Papa: mai più guerra, scoppi la pace

Sabato giornata di digiuno e preghiera papa_francesco_angelus_296

Un appello universale per la pace e contro ogni iniziativa militare, perché la "guerra chiama guerra" e la "violenza chiama violenza". Lo ha lanciato Papa Francesco, palando in piazza San Pietro per l'Angelus domenicale, annunciando per sabato prossimo una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Siria.

"UN GRIDO DI PACE DA OGNI PARTE DELLA TERRA". "Cari fratelli e sorelle - ha spiegato Papa Bergoglio - oggi vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall'unica grande famiglia che è l'umanità, con angoscia crescente. E' il grido della pace".

"CONDANNO L'USO DELLE ARMI CHIMICHE". "Con fermezza - ha continuato - condanno l'uso delle armi chimiche. C'è un giudizio di Dio e della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire".

"IL MIO CUORE E' FERITO". Ma, ha sottolineato, "la pace è un dono troppo prezioso che deve essere promosso e tutelato. Vivo con preoccupazione le tante situazioni di conflitto che ci sono in questa terra. Il mio cuore è profondamente ferito da quello che sta accadendo in particolare in Siria e angosciato da quello che si prospetta. Questo è un appello che nasce dall'intimo di me stesso. Quanta sofferenza e devastazione porta l'uso delle armi in quel martoriato Paese, specialmente tra la popolazione civile e inerme. Pensiamo quanti bambini non potranno vedere la luce".

"UNA GIORNATA DI DIGIUNO E PREGHIERA". "Ho deciso di indire - ha perciò annunciato - per tutta la Chiesa il 7 settembre una giornata di digiuno per la pace in Siria e nel mondo. Dalle 19 alle 24 ci riuniremo in preghiera e in spirito di penitenza per invocare questo dono di Dio. L'umanità ha bisogno di vedere gesti di pace. Chiedo a tutte le comunità di organizzare qualche atto liturgico secondo questa intenzione".

"COMUNITA' INTERNAZIONALE AGISCA COL DIALOGO". "Esorto la comunità internazionale - ha proseguito - a iniziative basate sul dialogo e sul negoziato. Non sia risparmiato alcuno sforzo per portare assistenza a chi è colpito da questo conflitto".

"GUERRA CHIAMA GUERRA". "Non è mai - ha sottolineato il Pontefice - l'uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra. Violenza chiama violenza. Con tutta la mia forza chiedo alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi ma di guardare all'altro come a un fratello imboccando la strada del dialogo".

"VI ASPETTO". "Vi aspetto il prossimo sabato alle 19", ha concluso rivolgendosi ai fedeli dopo la preghiera.