Barricalla e' la principale discarica di rifiuti industriali in Italia. Si trova alle porte di Torino, nella zona industriale del comune di Collegno, in un'area che in precedenza ospitava una cava di ghiaia, poi abbandonata, per i lavori della vicina autostrada. Operativa dal 1988, non ha mai generato alcun rischio ambientale, ne' emergenze, diventando un modello virtuoso di trasparenza nei confronti della comunita' circostante e un punto di riferimento in Europa per la gestione di sostanze potenzialmente pericolose. Il sito e' gestito dalla societa' Barricalla Spa, nata nel 1984, a capitale misto pubblico (per il 30%, detenuto da Finpiemonte partecipazioni Spa) e privato (per il 70%, suddiviso in egual misura tra Sereco Piemonte Spa e Ambienthesis Spa).
La discarica accoglie rifiuti speciali da tutta Italia: sono soprattutto fanghi da depurazione di acque, ceneri di abbattimento fumi, scorie dell'industria metallurgica, ma anche terreni da bonifiche, amianto, residui di lavorazioni chimiche e metalmeccaniche. Oltre 130.000 tonnellate di materiale l'anno trovano collocazione definitiva nei quattro lotti del sito torinese, che ha una superficie di 75.000 metri quadri e un volume di 1.237.000 metri cubi.
Lo smaltimento avviene nel rispetto dei piu' elevati standard di sicurezza, a partire da un rigido controllo preventivo in fase di accettazione dei rifiuti, tutti classificati e omologati. Al conferimento, poi, e' riservata un'area apposita, lontana dal materiale 'in coltivazione', in modo che i mezzi di trasporto non vengano contaminati. L'invaso viene riempito in base alla composizione chimica dei rifiuti, per garantire la massima stabilita' ed evitare assestamenti. A ulteriore conferma della volonta' di migliorare le proprie pratiche, Barricalla ha aderito volontariamente alla certificazione europea Emas, che promuove il miglioramento dei risultati ambientali delle organizzazioni comunitarie. Il sito l'ha ottenuta tutti gli anni, a partire dal '99.
La discarica e' da sempre un laboratorio ambientale in piena regola, grazie al coinvolgimento dell'Universita' e del Politecnico di Torino. Le sue porte si sono aperte ai ricercatori degli atenei torinesi, che a loro volta hanno fornito indicazioni utili a migliorare le performance e la sicurezza del sito di smaltimento. Studiosi da tutto il mondo, anche dall'Australia e dal Canada, sono arrivati a Collegno per esportare l'esperienza della societa' piemontese.
Naturalmente la storia di Barricalla non e' stata sempre rose e fiori: la presenza di una discarica di rifiuti speciali diventa inevitabilmente motivo di allarme per la comunita' circostante e neppure il sito collegnese e' stato risparmiato dalle contestazioni. Ben presto, pero', la politica di trasparenza attuata dai dirigenti del sito, unita a un costante dialogo con le istituzioni del territorio, ha premiato. Da una cava abbandonata, che avrebbe messo a rischio l'integrita' della falda acquifera, si e' passati a un sito sottoposto ai piu' stringenti controlli ambientali, che ha iniziato anche a produrre energia per la rete elettrica, grazie al parco fotovoltaico da 4.680 metri quadri installato sui due lotti esauriti. L'impianto e' stato costruito dopo un'attenta valutazione di impatto ambientale che ha guardato anche al futuro del sito: fin dall'inizio dell'attivita', infatti, e' stato previsto che gli invasi giunti a fine 'coltivazione' fossero oggetto di attenti piani di recupero ambientale, d'accordo con la Provincia di Torino.