Le proteste singolari a Taksim


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Turchia, artisti al servizio della rivolta

Pittori, musicisti e artisti in piazza gunduz_turchia_296

C'è chi esprime il proprio dissenso disegnando pinguini, chi suonando il suo pianoforte e chi, come l'artista turca Sukran Mora, è arrivata a incidersi la pancia con una lametta per simboleggiare tutte le vittime della protesta. I manifestanti di piazza Taksim, epicentro della rivolta antigovernativa a Istanbul, hanno fatto ricorso a forme di protesta singolari per contestare il premier Recep Tayyip Erdogan, che dopo la dura repressione dei giorni scorsi e lo sgombero del sit-in a Gezi Park, ha minacciato il pugno di ferro nel caso di nuovi assembramenti.

L'ultima nuova forma di protesta è stata lanciata nella notte di lunedì dal coreografo Erdem Gunduz, che è rimasto per cinque ore circa in piedi nella piazza, con le mani in tasca e quasi immobile, fissando la statua di Ataturk (vedi foto qui sopra). La sua particolare forma di protesta si è propagata rapidamente grazie al tam-tam di Twitter, dove sono stati lanciati gli hashtag #Duranadam e #Standingman ('uomo in piedi', in turco e in inglese). In breve tempo, Gunduz si e' ritrovato circondato da centinaia di altri 'uomini in piedi', che fissavano con lui la statua del 'Padre dei turchi'.

Ma l'iniziativa di Gunduz non è stata l'unica forma di protesta singolare che ha avuto come teatro la piazza. Nei giorni scorsi molti media hanno pubblicato le immagini della 'performance' dell'artista e storica attivista dei diritti umani, Sukran Mora, che si è incisa la pancia con una lametta, facendo scorrere sul suo corpo rivoli di sangue per contestare la repressione delle forze antisommossa.

Anche la musica è stata prestata alla causa di piazza Taksim con il concerto di Davide Martello, giovane pianista italiano di origine tedesca, che sulle note dei Beatles ha 'sfidato' al pianoforte le forze di sicurezza che vigilavano sulla piazza. Migliaia di persone si sono radunate intorno al pianista che per qualche istante e' riuscito a sciogliere le tensioni a Taksim.

Nei primi giorni della contestazione anti-Erdogan avevano poi fatto il giro del mondo i cartelli e i murales con immagini di pinguini, disegnati dai manifestanti per denunciare la copertura delle proteste da parte dei media filogovernativi. Una tv all-news, infatti, nei primi giorni della protesta non diede in diretta le immagini delle forze antisommossa che usavano cannoni ad acqua e sostanze urticanti contro i manifestanti, trasmettendo al loro posto un documentario sui pinguini.

Presto il simpatico animale è diventato un simbolo della lotta contro la censura. Sui muri intorno alla piazza si sono moltiplicati i disegni di pinguini con maschera antigas che lanciano slogan antigovernativi. Non sono mancati disegni anche in chiave umoristica. Uno dei simboli della protesta è diventato il disegno di un pinguino che, alludendo all'uso di lacrimogeni contro i manifestanti, dice: "Gaz atma buzullar eriyor", ovvero "Non usate lo spray al peperoncino - scioglie i ghiacciai".