I film del week end


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Il fondamentalista riluttante

di Sandro Calice

di Mira Nair, Usa 2013, drammatico (Eagle Pictures)
Sceneggiatura di Ami Boghani, Mohsin Hamid, William Wheeler.
Fotografia di Declan Quinn
con Riz Ahmed, Kate Hudson, Liev Schreiber, Kiefer Sutherland, Om Puri
.

I fondamentalismi non stanno sempre dall’altra parte, ma è quasi sempre impossibile che i preconcetti non offuschino il giudizio.

A Lahore, in Pakistan, un docente universitario viene rapito da estremisti islamici che minacciano di ucciderlo se non vengono liberati alcuni prigionieri. Il giornalista americano Bobby Lincoln (Liev Schreiber) chiede un’intervista al giovane professore pakistano Changez Khan (Riz Ahmed), leader ascoltato della protesta studentesca che sta montando. Khan accetta, a una condizione: Lincoln deve ascoltare tutta la sua storia. Ed è la storia del brillante rampollo di una famiglia nobile ma non ricca, che a 18 anni si trasferisce negli Stati Uniti, si laurea a Princeton e nel giro di poco diventa un analista finanziario di successo a Wall Street, uno che freddamente, matematicamente, deve decidere del destino di centinaia di operai da licenziare nelle aziende in crisi. Changez trova anche l’amore, ma il suo sogno si ferma lì. L’11 settembre 2001 cambia il mondo, cambia la percezione che la gente ha di lui, cambia la sua anima. L’11 settembre lo porta a quel tavolo con Lincoln, due uomini che forse non sono quello che sembrano e che hanno pochissimo tempo prima che succeda l’irreparabile per decidere se fidarsi uno dell’altro.

Tratto dal romanzo omonimo di Mohsin Hamid, “The reluctant fundamentalist”, nelle intenzioni della regista indiana, è un ponte, un “messaggio di speranza, di dialogo e di guarigione” tra culture e mondi diversi. Non è importante capire quale “fondamentalismo” tra quello religioso e quello economico, abbia fatto più vittime e danni, quanto predisporsi all’ascolto, ragionare senza pregiudizio, porsi sempre il dubbio, non fermarsi alle apparenze. Il racconto si dipana come un thriller, con una serie di flashback che portano gradualmente fino a quel tavolo dove i protagonisti giocano la loro partita a scacchi sorseggiando un the. Alla bravura degli attori fa da contraltare l’eccessiva lunghezza del film e alcuni momenti che sacrificano eccessivamente la tensione al dramma.

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