Da Kennedy a Stiglitz, l’indicatore ‘Bes’


Stampa

Contro la dittatura del Pil si studia la felicità

Istat e Cnel abbracciano il nuovo misuratore g

Misurare il benessere di una comunita' non solo seguendo le curve 'fredde' del prodotto interno lordo ma vagliando la situazione delle persone. La loro felicita' in termini di realizzazione personale (rapporti, possibilita', salute, ambiente di vita, ecc).

Quasi una 'mission impossible' quella tentata da istat e cnel nei tempi della piu' grave crisi economica dal dopoguerra ma neanche un'utopia: del resto proprio Simon Kuznets, l'economista che invento' il pil, sostenne nel 1934, in un'audizione al Congresso Usa, che "il benessere di una nazione non puo' essere facilmente desunto da un indice del reddito nazionale". Molti anni dopo l'idea viene ripresa da Robert Kennedy che spiega: "Ci curiamo poco dei progressi sociali, della difesa dell'ambiente, del grado di istruzione dei figli perche' sono grandezze difficili da misurare e controllare. E' anche per questo che ogni nazione del mondo tiene molto all'andamento della produzione nazionale, del reddito e dei consumi piu' facili da quantificare".

Ma evidentemente questa quantificazione non basta: cosi' anche in Francia nasce nel 2008 una 'scuola' di pensiero analoga che si concretizza in una commissione voluta dall'allora presidente Sarkozy che riunisce sull'argomento Joseph Stiglitz, Amartya Sen e Jean Paul Fitoussi, oltre a organismi internazionali come l'Onu. E la spinta arriva anche in Italia dove Istat e Cnel raccontano di Bes: l'indice del benessere equo e solidale. Non un indice da sostituire, ma un indice da affiancare al 'vecchio' pil per fotografare meglio la situazione del paese e superare appunto la 'dittatura' del pil. Il dato di felicita' nazionale lorda" è piu' significativo certamente del pil pro-capite o del livello di inflazione come deve aver capito anche il re del Bhutan che gia' anni addietro dichiarava di voler massimizzare non la crescita del suo paese, ma il livello di felicita' della popolazione. Insomma bisognera' tenere sott'occhio famiglia, amici, salute, buona istruzione e reddito sufficiente. La felicita' non e' tutta qui, ma certo, avendo a disposizione queste condizioni, si vive decisamente meglio. E chi vive meglio, se le condizioni ambientali lo consentono, e' piu' felice e produce di piu' e meglio.

Ista-Cnel: ecco il Bes, la misura del benessere
Dodici campi, dalla salute al lavoro, dall'ambiente alle relazioni sociali e 134 'termometri' per misurare il benessere equo e sostenibile (Bes), con l'obiettivo di monitorare lo stato di salute del Paese con indicatori che vadano ''al di la' del Pil''. Un tema che negli ultimi anni ha registrato un vivace dibattito a livello internazionale e che ora vede l'Italia schierata in prima linea. E' questo il lavoro portato avanti dal Cnel e dall'Istat fin dal dicembre del 2010 e arrivato a compimento con la presentazione del primo rapporto Bes davanti al capo dello Stato Giorgio Napolitano, al presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini; con la partecipazione del Presidente del Cnel Antonio Marzano e del Presidente dell'Istat Enrico Giovannini.

Il Cnel, organo a cui partecipano rappresentanti di associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e del terzo settore, e l'Istat, dove operano esperti della misurazione dei fenomeni economici e sociali, hanno unito le proprie forze per giungere ad un insieme condiviso di indicatori utili a definire lo stato e il progresso del Paese. E' stato cosi' costituito un comitato insieme all'associazionismo femminile, ecologista, dei consumatori, a cui si e' affiancata una commissione scientifica.

A riguardo Istat e Cnel fanno anche notare come la consultazione con i cittadini sia stata ampia. L'impegno e' quello di arrivare a una sorta di 'costituzione statistica', cioe' un riferimento costante e condiviso dalla societa' italiana in grado di segnare la direzione del progresso. Uno strumento quindi utile anche per la messa a punto delle politiche necessarie al Paese. In particolare, si punta a sintetizzare gli indicatori in modo da elaborarne uno per ciascun dominio, quindi in tutto circa 12, anche per meglio capire miglioramenti e peggioramenti. Infatti, il Bes sara' aggiornato annualmente