Tiziano a Roma tra luci e colore

Antologica alle Scuderie

di Federica Marino
(marino@rai.it)

Con un approccio antologico, teso a proporre la conoscenza globale e compiuta di un artista attraverso opere scelte, è aperta alle Scuderie del Quirinale la mostra dedicata a Tiziano.

Talento forte e riconosciuto già dai suoi contemporanei, l’artista veneto ha avuto studi e fortuna costanti e sembra difficile, dopo 400 anni di affermazione, uscire dai sentieri celebrativi alla ricerca di nuovi punti di vista. Ma ci si può provare, ed è quello che accade alle Scuderie, dove alla mostra, pensata come culmine e chiusura di una serie espositiva dedicata alla pittura veneziana e al suo ruolo in Europa, si affiancano laboratori, momenti di approfondimento, spazi interattivi, studi scientifici e riflessioni su produzione e fruizione artistica. Non trascurabile l’opportunità di vedere raccolte a Roma opere tra le più celebri, altrimenti sparpagliate in Italia e in Europa, come l’Autoritratto e il Carlo V con il cane, entrambe al Prado.

Percorso principale: quasi quaranta opere e diversi must tizianeschi, che raccontano la formazione dell’artista e il suo imporsi su scala sempre più ampia, da Venezia alle corti italiane fino all’impero senza tramonti di Carlo V. L’ascesa graduale e ininterrotta di Tiziano, supportata dal talento e dalla capacità “politica” di muoversi fra committenze sacre e profane, è testimoniata dai prestigiosi incarichi per le “Scole” delle confraternite religiose veneziane e dai molti ritratti di notabili che realizzerà in seguito. Sostenuta dall’ambizione e dalla voglia di affermarsi, che emergono dalla sua ricca corrispondenza, la parabola di Tiziano è però possibile grazie all’altissima caratura del suo talento: i contemporanei restano affascinati dalla novità della sua arte, che racchiude "la grandezza e terribilità di Michel Agnolo, la piacevolezza e venustà di Raffaello, et il colorito proprio della Natura", come scriverà il suo coevo ed estimatore Ludovico Dolce.

Movimento e colore sono le leve con cui Tiziano scardina, per ricostruirlo, l’universo pittorico nel quale si muove. Lo slancio mistico dei santi e delle vergini di Tiziano è scenograficamente studiato per dare l’impressione fisica della tensione verso l’alto: pose di tre quarti, movimenti fotografati e varietà nelle espressioni contribuiscono a scene vive eppure mai confuse, che trovano un contraltare nei ritratti. Questi, solo apparentemente statici, sono invece ugualmente pieni di vita grazie allo studio della fisionomia e dei simboli di status, che rendono tangibili persona e personaggio, e attraverso l’uso del colore, tono su tono, per la profondità e la densità del dipinto. Fu Giorgio Vasari, in visita alla bottega del maestro ormai anziano, a stupirsi per il suo modo di procedere, con serie di pennellate, distanziate nel tempo, “tirate via di grosso e con macchie, di maniera che dapresso non si possono vedere, e di lontano appaiono perfette”.

La tecnica pittorica di Tiziano è approfondita grazie ai risultati della campagna scientifica svolta su gran parte delle sue opere dal Centro di Arti Visive dell'Università di Bergamo, che ha preso in esame i rapporti tra opere autografe e di bottega ripercorrendo la ricchissima produzione di Tiziano. Direttore del Centro Arti Visive è Giovanni Villa, non a caso curatore della mostra, che per cinque anni ha dato la caccia alle opere di Tiziano nei musei e nelle collezioni di mezzo mondo, per portarle a Roma. E, nella capitale, Villa ha portato anche un progetto a cavallo tra impresa e università: ingegneri, umanisti e tecnici hanno costruito l’illuminazione per la mostra, luci a led per valorizzare i cromatismi e la tridimensionalità resa possibile dal colore “denso” impiegato da Tiziano, mentre nell’area interattiva della “Sala dell’Incanto” i visitatori potranno scoprire i meccanismi della visione e della luce a led e sperimentare varie scelte di luce sulle opere per poi votare quella più gradita.

Tre venerdì, infine, a marzo, aprile e maggio, saranno l’occasione per conoscere più da vicino Papa Paolo III Farnese, Flora e l’Allegoria del tempo governato dalla Prudenza, negli eventi Spot! 20 minuti un’opera.

Tiziano
Roma, Scuderie del Quirinale
Dal 5 marzo al 16 giugno 2013

Nelle immagini, dall'alto: autoritratto di Tiziano, Flora Alongi e Carlo V