Dati Western Union


Stampa

Banche, 29% italiani senza conto

In coda classifiche Ue. Ultimi per stretta credito, ancora poche carte b

Pochi italiani hanno un conto in banca, pochissimi nel confronto con gli altri Paesi europei. E sono ancor meno le donne. Le classifiche vedono l'Italia agli ultimissimi posti, lontana dai grandi Paesi Ue. Guadagniamo qualche posizione, ma restiamo sotto la media, per diffusione di carte di credito. Mentre il confronto con l'Europa conferma le difficoltà di accesso al credito per le famiglie italiane: siamo all'ultimo posto in classifica, dopo Romania, Lettonia e Lituania.

Dati che emergono da una analisi del leader mondiale del money transfer Western Union (su dati World Bank 2011). ''In Italia è record di 'unbanked', persone senza conto bancario''. Sono il 29% degli italiani dai 16 anni in più, dato lontano dal 14% della media europea, e lontanissimo dallo 'zero' di Danimarca e Finlandia dove dai sedicenni in su il 100% ha un conto in banca. Peggio dell'Italia solo Romania (55% di unbanked), Bulgaria (47%) e Polonia (30%).

Dato che in tutti i grandi Paesi la percentuale è migliore della media europea, dal 7% di persone senza conto bancario in Spagna, al 3% di Francia e Regno Unito, al 2% della Germania, all'1% dell'Olanda. Italia in coda alla classifica, terzultima, anche per numero di donne dai 16 anni che possiedono un conto in banca: solo il 64% contro il 71% degli uomini ed una media europea, 86%, uguale per uomini e donne.

E solo poco più di due terzi (il 68%) delle persone collocate ai livelli più bassi di reddito hanno un rapporto con un istituto di credito (in Europa l'82%). Il report di Western Union conferma poi le difficolta' per le famiglie italiane nell'ottenere credito. Solo il 5% delle persone con piu' di 15 anni (rispetto al 12% europeo) è riuscito ad avere un prestito negli ultimi 12 mesi.

La stretta del credito coinvolge anche i prestiti erogati da amici e parenti che in Italia coinvolgono solo il 3% delle persone dai 16 anni in su, rispetto al 13% della media europea. L'Italia sale in classifica per titolari di carte di credito con il 31% degli over 15 anni, ma restano ''ancora poco diffuse'', ed anche in questo caso siamo sotto la media europea (36%) e molto lontano dallo standard di altre grandi nazioni come Gran Bretagna (51%), Spagna (42%), Francia (38% e Germania (36%); in testa alla classifica Lussemburgo (72%), Finlandia (64%), Irlanda (56%).

Poco diffusi anche i conti correnti fra gli immigrati che inviano rimesse nel proprio Paese: in Italia li impiegano solo 3 stranieri su 100, contro il 12% europeo. Non c'è da sorprendersi, rileva quindi Western Union, che in Italia una larga quota dei pagamenti avvenga ancora in contanti, anche se è in forte crescita l'Internet banking; uno scenario caratterizzato anche da un forte flusso di denaro che va verso altre nazioni sotto forma di rimesse degli emigranti.

''Il money transfer sta diventando un fenomeno molto popolare in Italia non solo per la crescente presenza di stranieri, oggi circa 6 milioni, ma anche fra gli stessi italiani'', rileva Gabriel Sorbo, Regional Director in Western Union: ''Il successo del money transfer si basa sulla sicurezza, la velocità, la qualità del servizio, l'estesa rete mondiale per fare o ricevere pagamenti e i costi sostenibili. Nel 2011, secondo i dati della Banca d'Italia sono trasferiti all'estero oltre 7 miliardi di euro, principalmente Est Europa, Africa, America Latina e Sud Est asiatico''.