Hamas proclama la Giornata della Vittoria


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Regge la tregua a Gaza

Abu Mazen si felicita con Hamas. Netanyahu: 'Obiettivi raggiunti. Ma in caso di violazioni, Israele pronta a entrare in azione' g

Hamas festeggia come una vittoria la tregua raggiunta con Israele ed il presidente dell'Olp Abu Mazen si felicita per il successo; ma anche da parte di Israele il cessate il fuoco è accolto con soddisfazione. Per il premier Netanyahu 'i nostri obiettivi sono stati raggiunti, la tregua è la migliore soluzione. Dubbi sulla tenuta della tregua arrivano dalla stampa israeliana; per l'opposizione di Kadima 'gli obiettivi non sono stati raggiunti'.

NETANYAHU, TREGUA SOLUZIONE MIGLIORE ADESSO - "I nostri obiettivi sono stati raggiunti, la tregua è la migliore soluzione a questo momento". Lo ha detto il primo ministro Beniamyn Netanyahu. "Se la tregua sarà violata - ha aggiunto in una conferenza stampa, secondo Ynet - Israele è ben preparata ad entrare in azione".

HAMAS, CONGRATULAZIONI ABU MAZEN PER VITTORIA - Il presidente dell'Anp, Abu Mazen, "si è felicitato con il capo di Hamas per la sua vittoria" a Gaza. Lo afferma un comunicato di Hamas. "Nel corso di una conversazione telefonica - afferma il comunicato di Hamas - il presidente Abu Mazen ha fatto le sue congratulazioni a Ismail Haniyeh per la sua vittoria, esprimendo le condoglianze per i martiri".

IRAN, CONTINUEREMO A SOSTENERE I PALESTINESI - "Teheran ha messo in guardia gli Stati Uniti e gli alleati occidentali del regime israeliano dal compiere una nuova aggressione" dato che "l'Iran continuerà a sostenere la resistenza palestinese". Lo riferisce con risalto il sito dell'emittente statale iraniana Press Tv nel riferire sulle congratulazioni della Repubblica islamica ai palestinesi per "la loro vittoria su Israele". In giornata l'emittente aveva riferito che il generale di brigata Mohammad Reza Naqdi, comandante della forza dei volontari iraniani "Basiji", ha dichiarato che "siamo pronti ad aiutare la gente musulmana a Gaza e non negheremo sostegno finanziario o qualsiasi attrezzatura che siamo in grado di fornire loro". Ieri l'Iran aveva ufficializzato che l'appoggio a Gaza è anche di natura "militare", in particolare attraverso la fornitura di know how per la costruzione dei nuovi Fajr-5 che, per la prima volta, hanno esposto le principali città israeliane agli attacchi missilistici.

STAMPA ISRAELE OK A TREGUA, MA DUBBI SU TENUTA - La stampa israeliana, nei commenti e nei fondi dei suoi vari analisti, sembra sostanzialmente approvare l'operato del governo riguardo al cessate il fuoco, entrato in vigore ieri sera, tra Hamas e Israele. Ma questo non esclude dubbi sulla possibilità che la calma metta radici e diventi di lunga durata. HAARETZ - giornale non tenero con l'attuale leadership israeliane - in prima pagina (con foto dell'attentato all'autobus di ieri) rileva che con il cessate il fuoco "Israele guadagna impegni sulla sicurezza" e che il presidente egiziano Morsi esce dalla vicenda come "leader prestigioso". In un'analisi il quotidiano, che indaga anche sugli equilibri politici in vista delle prossime elezioni, sostiene che chi esce più rafforzato dalla conclusione dell'operazione è il ministro della Difesa Ehud Barack, mentre a perdere è il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman. YEDIOT AHRONOT evidenzia la delusione degli abitanti del sud di Israele, persuasi che il problema dei razzi non sia stato risolto alla radice nemmeno in questa occasione. In un commento il giornale afferma che la decisione di non intraprendere una operazione di terra è stata giusta, anche se "desta stupore la distanza fra la retorica di Netanyahu quando era il capo dell'opposizione e la sua politica attuale, da premier", che è molto più prudente. Il quotidiano rileva poi che nel conflitto "Hamas ha registrato un forte progresso nel riconoscimento internazionale" del suo esecutivo, ottenendo appoggi da Egitto, Turchia, Qatar e altri. "Tutto ciò non è necessariamente un male per Israele, ma mette sotto una luce ridicola l'impegno di quanti volevano 'abbattere il regime di Hamas'". MAARIV, a riprova dei dubbi sulla efficacia di Colonna di nuvola, titola il suo commento principale "Fino al prossimo round". In un'analisi, il giornale, secondo il quale Tamir Pardo, il capo del Mossad, è stato il mediatore segreto israeliano al Cairo, dice che Israele avrebbe potuto ottenere i medesimi risultati dopo le prime 12 ore di combattimento. JERUSALEM POST riporta il parere di alti esponenti della leadership di Israele secondo i quali "Hamas e la Jihad intendono implementare il cessate il fuoco" e stoppare le altre organizzazioni "terroristiche" della Striscia a fare fuoco su Israele. Al tempo stesso però riporta un'affermazione di Ehud Barak secondo cui la tregua è "una intesa", ma non ancora un effettivo accordo.