'Più libri più liberi'


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Il futuro del libro nel buio della crisi

A Roma, dal 6 al 9 dicembre, la fiera della piccola editoria libri_296

di Paola Cortese
(paola.cortese@rai.it)

Torna a Roma la fiera della piccola editoria, “Più libri più liberi”. Torna quindi, dal 6 al 9 dicembre, la possibilità di avvicinarsi a quei coraggiosi imprenditori che scommettono ogni giorno sui loro autori, lottando per non restare schiacciati dai best seller della grande distribuzione. E come è d’obbligo nei momenti di crisi, la manifestazione, giunta all’undicesimo anno, rilancia: 400 espositori, 60mila titoli, 280 appuntamenti in fiera. Non solo. Per la prima volta scivola fuori dalle quattro mura del Palazzo dei Congressi, invade la città: con 140 iniziative in 50 luoghi diversi, tra cui le biblioteche di Roma, storico partner della fiera, le scuole e le università, il Palazzo delle esposizioni e perfino Eataly, arruolato per un’inedita joint venture tra la qualità del cibo e della cultura.

Sarà l’occasione per gli operatori dell’editoria di incontrarsi e riflettere, nel buio di questa crisi epocale, sul futuro del libro. Tra nuove tecnologie, su cui l’Italia è ancora in grande ritardo (il libro elettronico rappresenta solo l’1,2% dell’intero mercato, quota però triplicata in un anno, con una prospettiva vertiginosa) e la qualità del prodotto. In un panorama sconfortante: nel 2011 poco meno di 26 milioni di italiani dichiaravano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti. I lettori secondo l’Istat sono il 45,3% della popolazione. E i dati delle vendite portano costantemente il segno meno: al collasso del quarto trimestre 2011 è seguito un ulteriore crollo nel terzo trimestre 2012: -13% rispetto all’anno precedente. Un’apocalisse. E un ironico contrappasso se si pensa che si tratta dello stesso periodo del boom delle “Cinque sfumature di grigio, nero e rosso” che, comunque la si pensi, hanno rappresentato una boccata d’ossigeno per il settore.

Ma lamentarsi non serve. Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il libro e la lettura del Consiglio dei ministri, provoca: “Questa non è una crisi ma un cambiamento molto più profondo. Ci eravamo abituati a campare di debito, ora non ci è più consentito: se c’è una cosa positiva è che siamo costretti a uscire dai luoghi comuni, ci tocca aguzzare l’ingegno. Abbiamo dormito bei sonni, ora è il momento di svegliarci. E questa fiera è una prova esemplare di aguzzamento dell’ingegno”. La prima cosa da evitare? “Fare una manifestazione per saccenti, per saputelli. Il problema fondamentale dell’Italia è che la metà della popolazione non ha mai preso un libro in mano. Bisogna scovare i lettori potenziali, trascinarli verso i libri”. Finora i numeri di “Più libri più liberi” sono stati confortanti: nelle scorse edizioni una media di 50mila visitatori in quattro giorni. Un successo forse dovuto al fatto che si può dare un’occhiata in pace a titoli altrimenti soffocati tra le pile ultra pubblicizzate delle librerie. L’opera quasi ecologica di mantenere viva la “bibliodiversità” è rivendicata dal direttore della Fiera, Fabio Del Giudice.

In prospettiva c’è lo sviluppo di un settore essenziale per la crescita culturale e, perché no, economica di un paese in cui un ministro è rimasto famoso per aver detto che “con la cultura non si mangia”. “Ogni volta che c’è da escludere qualcosa escludono sempre il mondo della cultura e il mondo del libro – dice Marco Polillo, presidente dell’Associazione italiana editori (Aie) – spero che in futuro lo sviluppo dell’economia in questo paese sia incentrato invece sul mondo del libro”. Fa ben sperare il fatto che a inaugurare la Fiera sarà proprio il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Che magari avrà modo di riflettere su alcune incongruenze economiche, come il fatto che l’Iva per il libro elettronico è al 21%, cioè 17 punti in più di quella sul libro cartaceo. “Ai piccoli editori non servono gli sconti – incalza Enrico Iacometti, presidente dei piccoli editori di Aie – serve una buona legge che consenta di accedere ai finanziamenti, che favorisca la concentrazione dei piccoli editori che da soli non ce la fanno, rischiano di scomparire”.

Uno sguardo sul mondo: fra gli ospiti internazionali di punta il veterano del giornalismo d’inchiesta europeo Gunther Wallraff, lo scrittore greco Christos Ikonomou con la sua drammatica testimonianza della crisi, le nuove voci della narrativa africana Moussa Konatè, Josè Eduardo Agualusa, Yvan Sagnet, la scrittrice francese Laurence Cossé e Lucinda Anne Dickens Hawksley, pronipote di Charles Dickens. Tra gli italiani, Andrea Camilleri, Massimo Carlotto, Marco Malvaldi e Margherita Hack. Da segnalare la lectio magistralis sul libro nell’età dell’immagine di Massimo Cacciari, la presentazione di “Cani randagi” di Roberto Paterlini, vincitore della prima edizione del premio letterario La Giara bandito dalla Rai per autori sotto i 39 anni e un reading di Nanni Moretti su letture di Goffredo Parise. L’intero programma sul sito della Fiera: www.plpl.it con i collegamenti diretti ai profili dei social network.