di Federica Marino
(marino@rai.it)
Crisi e cavalli, binomio ardito: ma quando si è arrivati all’edizione numero 114 non si può non raccogliere la sfida. Ed è quello che fa Fieracavalli Verona, che torna nel tradizionale appuntamento di inizio novembre.
Anche il settore equestre, estremamente diversificato, è stato toccato dai problemi economici nazionali e il crollo delle scommesse nell’ippica e l’inserimento del cavallo nel redditometro di imminente pubblicazione hanno reso un pessimo servizio a questo animale, già impegnativo di suo.
Sul versante ippica, il settore è in crisi da tempo, malgrado l’impegno annunciato nei giorni scorsi dal ministro delle Politiche Agricole Catania, e negli ultimi mesi l’allarme è rimbalzato dal web alla piazza fino in Parlamento. Si parla di quindicimila cavalli sportivi a rischio dismissione (per non parlare dei lavoratori umani): trottatori e galoppatori, allevati per scendere in pista, sono diventati troppi per il ridotto volume delle corse, ma la maggior parte di loro non può essere macellata. Dove andranno a finire? Corse e scommesse clandestine incombono.Le adozioni, l’ippoterapia? Ottima idea, e c’è già chi in questo settore si è attivamente impegnato. Ma c’è un ma: la confusione tra i cavalli che producono reddito e quelli considerati “da compagnia”, con la paura di adottare un cavallo e trovarsi in cortile un bene di lusso su cui dover pagare le tasse, non incentiva le adozioni. Già mantenerlo costa, perché accollarsi un cavallo e rischiare un ulteriore esborso, quando si è agito a fin di bene e senza redditi da paperoni?
Obiezione importante, poi, quella dell’eticità dell’adozione: nel panorama associativo che si occupa di questi cavalli, le posizioni sono variegate. La Lav – Lega Anti Vivisezione, ad esempio, chiede agli adottanti di non impiegare il cavallo per lavoro, si tratti di equitazione o anche di ippoterapia, una scelta questa dettata dalla volontà di tutelare il cavallo in quanto tale e non solo come “produttore di reddito”. Le richieste di adozioni calano allora vertiginosamente, siamo nell’ordine del centinaio di cavalli sull’arco di sette anni.
Dati analoghi arrivano da altre associazioni, come ad esempio Horse Angels, che contempla l'impiego lavorativo del cavallo vietandone però lo sfruttamento intensivo. In tre anni di attività, i cavalli dati in adozione sono stati duecentocinquanta. Alla Scuderia dell'Unicorno ne vivono una ventina, adottati a distanza, mentre sono circa cento quelli affidati a privati in cinque anni.
Appare chiaro che queste cifre non possano sperare di andare ad assorbire tutti i cavalli “pensionati”.
Il mondo equestre chiede e aspetta risposte, e Fieracavalli, quest’anno, è anche questo, in uno scenario che trattiene il fiato per capire dove si andrà. Un respiro profondo per guardarsi intorno e raccogliere gli umori di una società sempre più eterogenea, che al cavallo chiede divertimento, business, cultura, sport e benessere.
Si comincia giovedì 8 novembre fino alla domenica successiva e il programma, ricchissimo, rispecchia la complessità di un settore antico e in progress. Carrozze e salto ostacoli, monta western e inglese, insieme ai cavalli gli asini, riscattati da antichi pregiudizi e rivalutati come compagni di vita e di divertimento. Tante iniziative per i bambini (nel 2011 sono stati ventimila i mini-visitatori): non solo cavalieri in erba ma piccoli cittadini da educare al cavallo, con il cavallo. I viaggi da fare in sella, cambiando il proprio punto di vista, e il trekking Roma - Verona organizzato dai “Cavalieri di Cesano e dintorni” per dimostrarne la fattibilità.
La storia del territorio rivive nelle razze italiane e nelle tradizioni di lavoro con l’Aia, Associazione allevatori italiani, mentre fra i cavalli “stranieri” – indipendentemente da dove sono allevati - sono attesi oltre duecento lusitani e iberici, impegnati in dressage, alta scuola, doma vaquera e gare di morfologia. Ancora di più gli “americani”: oltre duecentocinquanta fra appaloosa, quarter e paint, impegnati nelle diverse discipline in un contesto realmente western, dall’abbigliamento all’ambientazione country. E gli arabi, con gare e manifestazioni tra cui il campionato internazionale di morfologia e il secondo Gran premio Fieracavalli, riservato agli arabi nati in Italia.
Infine, a testimoniare della nuova consapevolezza che da qualche anno in qua si è fatta strada fra i padiglioni scaligeri, due eventi, promossi da importanti istituzioni e che si concentrano sui complementari versanti del benessere, umano ed equino. Si occupa dei disordini dello spettro autistico e degli interventi assistiti con gli animali il convegno a cura dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, mentre il ministero della Salute ha voluto il workshop sulle attività di controllo per la tutela degli equidi: non solo cavalli, insomma, a Verona, ma tutto quello che con i cavalli (e gli asini) si può fare.
Fieracavalli 114esima edizione
Verona
Dall’8 all’11 novembre 2012