Skyfall

di Juana San Emeterio

SKYFALL

di Sam Mendes, Gran Bretagna-Usa 2012, thriller, (Warner Bros)
Daniel Craig, Bérénice Marlohe, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Naomie Harris, Albert Finney, Judi Dench, Helen McCrory, Ben Whishaw, Ola Rapace.

Bond, ancora James Bond. I cinquant'anni della saga dell’agente segreto più amato e longevo del cinema sono festeggiati con un ottimo film con la regia di Sam Mendes che mostra uno 007 con una natura nuova, inedita, molto più complessa.

Fin dalla prima sequenza Bond (un perfetto Daniel Craig) appare più umano. In piena azione si preoccupa di aiutare il collega moribondo invece di eseguire immediatamente l’ordine del suo capo M (Judi Dench) di catturare il cattivo di turno. Poi ecco l’adrenalina e inizia un inseguimento spettacolare per le vie di Istanbul, attraversando il famoso bazar fino a una lotta corpo a corpo sul tetto di un treno che finisce male. La bella collega Eve (Naomie Harris) cerca da molto lontano con un fucile di precisione di colpire il nemico, ma prende Bond che precipita nel fiume. L’agente segreto sembra quindi presumibilmente morto. Non è naturalmente così e dopo essersi 'goduta la morte', con una vacanza vissuta in un paese esotico, rientra a Londra per scoprire che la sua stessa organizzazione, la M16, è in pericolo e che M, come lui stesso, è a rischio di pensionamento. L’attacco viene da più parti: dall’interno con le nuove generazioni, come il nuovo direttore dell'Intelligence e Security Committee Mallory (Ralph Fiennes), e dall’esterno, con l’ex agente super cattivo e psicopatico Silva (uno straordinario Javier Bardem) che si è impadronito della lista degli agenti sotto copertura e minaccia di rivelarne i nomi con il rischio che siano uccisi. Bond, legato e fedele alla sua storia e soprattutto a M, deve mettere in gioco tutte le sue capacità messe a dura prova dal tempo e dagli acciacchi. Ad aiutarlo anche un agente ragazzino mister Q, mago dei computer che lo tratta da ‘vecchio’. Ma afferma Bond’la giovinezza non è una garanzia d’innovazione'' e dovrà essere proprio lui a entrare in azione tornando nella sua Scozia con la sua mitica Aston Martin Db5 degli anni Sessanta, per lo scontro più duro.

“Skyfall” è stato accolto in modo entusiastico dalla critica di tutto il mondo e uno degli elementi che ha più colpito i commentatori è stato l’approfondimento psicologico del protagonista, mai così indagato in nessun altro film della serie. Il merito va anzitutto al regista Sam Mendes con il suo Bond diviso tra passato e futuro. “Volevo fare soprattutto una buona storia, fare un Bond mai visto prima con più sorprese e più umorismo che era stato ultimamente troppo trascurato'' ha detto il regista premio Oscar che ha accompagnato il film per l’anteprima italiana. Un Bond che “vive in un mondo tutto suo dove i cattivi sono sempre inventati, ma questa volta è come se volesse giustificare l'esistenza stessa del MI6 e delle critiche ai servizi segreti”. Secondo Mendes “Bond è l’Inghilterra, più stanca e vecchia, meno potente. Fondata su valori antichi, ancora validi. La lealtà, il coraggio, l’amicizia. Con un rifiuto ostinato alla rinuncia e la forza di guardare avanti”. “All`inizio, ha raccontato Mendes, l`ho pensato senza azione, senza Bond girl e senza location glamour, e ho immaginato un film su un personaggio che ha perso la sua strada, che guarda al passato, riesplora i suoi rapporti. In questo modo ho reso la storia molto personale, e poi ho potuto aggiungere tutti quegli altri elementi classici dei film di 007". Mendes ha affermato che Daniel Craig è stato perfetto nel mostrare “l`età, la fallibilità e le debolezze di questo nuovo Bond". E Craig, anche lui a Roma, ha raccontato che “quando ho fatto il primo Bond ('Casino Royal' nel 2005) volevo come cancellare tutto dalla lavagna. Non volevo copiare nessuno, in questo invece ci piaceva portare qualcosa dei vecchi Bond e mescolare il tutto''. Un Bond nuovo che “casomai riflette il carattere dei libri di Ian Fleming, che ne fa un personaggio molto più complicato di quanto si immagini, un uomo che soffre anche di dover uccidere''. Infine, l'attore che ha un contratto per fare altri due Bond, conferma che la perdita dell'Aston Martin Db5, distrutta con compiacimento da Silva, ha davvero colpito nel profondo 007che in Skyfall mostra per la prima volta un volto davvero irritato: ''è vero, è come se mi avessero tolto un braccio. E' una macchina insuperabile''. Straordinario poi Javier Bardem nei panni del folle Silva che arriva quasi a metà film, rubando la scena con un personaggio difficile, senza mai esagerare o cadere nella macchietta. Un cattivo da brividi. Il film si svolge in varie location come in Turchia o in Cina ma naturalmente e la Gran Bretagna a fare da padrona. Soprattutto Londra con la sua metropolitana e le notti con la pioggia e infine la Scozia, a Glencoe, uno dei bellissimi panorami, dove secondo Fleming era originario il padre di Bond. Da non perdere.



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