Quarantena

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di Sandro Calice

QUARANTENA
di John Erick Dowdle, Usa 2008
Jennifer Carpenter, Jay Hernandez, Columbus Short, Greg German, Steve Harris, Dania Ramirez, Rade Sherbedgia, Johnathon Schaef

I modelli sono noti. Un’idea da “La notte dei morti viventi”, un’altra da “The blair witch project” e il gioco è fatto. Il punto è che l’aveva già fatto lo spagnolo Jaume Balaguerò nel suo “Rec”. Angela (Jennifer Carpenter) conduce un reality televisivo sulle persone che lavorano di notte. Questa volta, insieme al suo cameraman Scott, deve raccontare il turno di notte di una coppia di pompieri. Una chiamata li porta in un palazzo, dove è già arrivata la polizia per le violente urla che provengono dal terzo piano. Angela e Scott decidono di riprendere tutto, a ogni costo. Un’anziana signora sta ferma nel buio e quando un poliziotto le si avvicina, lei lo aggredisce a morsi. Non c’è nemmeno il tempo di capire: quando il gruppo cerca di uscire si rende conto che l’intero edificio è stato sigillato e messo in quarantena dalle autorità. Comincia l’incubo. E la telecamera di Scott non ne perderà un solo fotogramma. Un remake, abbiamo detto. Di cui, sinceramente, non si capisce la ragione.

“Rec”, il film di Balaguerò (ormai gli spagnoli sono i più bravi a fare gli horror) è claustrofobico, angosciante, ti fa saltare sulla poltrona e non vedi l’ora di venirne fuori. Quando la scena che vedi è solo quella inquadrata dall’occhio di una telecamera, mentre attorno infuria l’orrore, lo spavento è assicurato. “Quarantena” lo copia pedissequamente, ma perde il confronto perché vuole dare spiegazioni più “scientifiche” (quindi più rassicuranti?) e soprattutto perché è più patinato, più costruito, per un pubblico, diciamo, più credulone. Non vuol dire che non sia comunque efficace, per gli amanti del genere.