Mar nero

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di Sandro Calice

MAR NERO
di Federico Bondi, Italia-Francia-Romania 2008
Ilaria Occhini, Dorotheea Petre, Corso Salani, Vlad Ivanov, Maia Morgenstern, Theodor Danetti, Vincenzo Versari, Giuliana Colzi, Marius Silagiy

L’Italia è un Paese per vecchi, di cui qualcuno – sempre più spesso straniero – si prende cura. Federico Bondi, in questa sua riuscita opera prima, ci racconta l’umanità dietro queste piccole, importanti storie. Gemma (Ilaria Occhini) è anziana e sola: ha appena perso il marito e suo figlio vive in un’altra città. Angela (Dorotheea Petre) è una giovane rumena che diventa la sua badante. Gemma è indurita dalla vita, scostante, anche offensiva, ma non c’è cattiveria in lei. Angela ha la dolce e paziente rassegnazione di chi sa di non avere scelta. Ma le due donne si somigliano più di quanto credono. E si avvicineranno, profondamente. Tanto che, quando Angela deciderà di ripartire per la Romania alla ricerca del marito, Gemma deciderà di starle vicino.

“Meglio fare qualcosa e pentirsene – dirà – che non farla e pentirsi uguale”. Bondi affronta con sguardo lieve un tema attuale. Ma non c’è una “denuncia”. Il film, che ha preso numerosi premi in festival internazionali, è collocato tra la fine del 2006 e il 2007, in concomitanza con l’ingresso della Romania in Europa, e il problema dell’immigrazione è solo sfiorato. C’è piuttosto la voglia di aprire una finestra sulle vite di queste persone, le “badanti”, diventate così vitali per la nostra società, che però continua a viverle come “diverse” ed estranee. Bondi ci mostra – e c’è un vissuto personale dietro – che spesso in queste donne i nostri anziani ritrovano un simulacro di rapporto filiale, perché sono queste donne che, più degli altri, accompagnano l’autunno della loro vita. E sarà retorico dirlo, ma basta un piccolo film come questo a far apparire fatue e anacronistiche le parole e le idee di certa politica su queste storie.