E' quella di origine batterica la forma di meningite più rara ma più grave. Lo afferma l'infettivologo Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani di Roma. Ogni anno nel nostro paese si registrano circa 900 casi di meningite, con un'incidenza di mortalità pari al 14%. Il fatto che siano stati caricati a bordo della nave da crociera Orchestra gli antibiotici per la profilassi fa pensare che potrebbere essere questa la forma che ha colpito alcuni membri dell'equipaggio. Ma saranno le analisi del sangue e sui tamponi faringei a individuare con precisione il microrganismo causa dell'infezione. La meningite è un'infiammazione delle membrane (le meningi) che avvolgono il cervello e il midollo spinale.
La malattia è generalmente di origine infettiva e può essere virale, batterica o causata da funghi. La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell'arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma più seria, e può avere conseguenze fatali. Il periodo di incubazione della malattia può variare a seconda del microorganismo che la causa. Nel caso della meningite virale va dai 3 ai 6 giorni, per la forma batterica dai 2 ai 10 giorni.
La malattia è contagiosa solo durante la fase acuta dei sintomi e nei giorni immediatamente precedenti l'esordio. I batteri che sono più frequente causa di meningite sono tre: il meningococco, lo pneumococco e l'emofilo. I sintomi della meningite sono indipendenti dal germe che causa la malattia. I sintomi più tipici includono l'irrigidimento della parte posteriore del collo, la febbre alta, il mal di testa , il vomito o la nausea, alterazione del livello di coscienza e convulsioni. La profilassi antibiotica va limitata ai soli casi considerati ad alto rischio cioé alle persone che sono entrate in contatto diretto con le persone ammalate.