Elezioni anticipate nei Paesi Bassi


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Testa a testa tra liberali e socialdemocratici

Van Aalderen: 'Probabile una coalizione europeista a quattro' v

La campagna elettorale è stata quasi monopolizzata dai temi economici”, dice a Televideo Maarten van Aalderen, corrispondente di “De Telegraaf”, il più diffuso quotidiano olandese. “I socialisti di Roemer e il PVV di Wilders si oppongono fortemente al potere di Bruxelles; gli altri sono a favore, con varie sfumature. Per il resto, il dibattito ha riproposto la classica contrapposizione destra-sinistra, con i liberali di Rutte favorevoli a una maggior liberalizzazione del mercato e a un tentativo di abbassare le tasse, e i socialdemocratici più inclini all’intervento dello Stato a favore delle fasce deboli”.

“Di buono, in questa campagna elettorale, c’è che i dibattiti sono stati seri, di sostanza e sempre civili. Il tema dell’Islam, così centrale due anni fa e così controproducente in seguito, è stato appena sfiorato”.

Una volta c’era una fidelizzazione dell’elettorato, ma oggi tutto può cambiare per una battuta detta in tv. Gli indecisi sono numerosi e in costante crescita. L’ipotesi di un’alleanza tra europeisti, che superi gli schemi ideologici, è tutt’altro che remota. Alla fine gli euro-scettici non ce la faranno, quindi la parola passerà a liberali e socialdemocratici. Il nostro sistema proporzionale ha favorito il moltiplicarsi di partiti. Le alleanze si fanno sempre dopo le elezioni, e prima che nasca il nuovo governo possono trascorrere diversi mesi. I socialdemocratici sono cresciuti molto negli ultimi tempi, e dovrebbero battersela in un testa a testa con i liberali. Il loro leader Samsom è stato molto abile e ha saputo erodere il potenziale elettorale dell’estrema sinistra. All’orizzonte si profila una coalizione dei 4 partiti europeisti, che sono anche quelli tradizionali: liberali, socialdemocratici, cristiano-democratici e D-66, e forse un piccolo partito protestante”, conclude Van Aalderen.