La crisi sembra aver reso gli italiani più prudenti nella gestione del denaro, così cala il numero e il valore degli assegni scoperti e diminuisce il numero delle persone alle quali è stato revocato l'utilizzo delle carte di pagamento a causa del mancato pagamento o della mancata costituzione dei fondi relativi alle transazioni effettuate.
A rivelarlo è la Banca d'Italia che, nella sua relazione annuale, riportando i dati della Centrale di allarme interbancaria, afferma che a fine 2011 sono diminuite, rispetto al 2010, le segnalazioni presenti nell'archivio.
Il numero degli assegni non pagati per mancanza di fondi o di autorizzazione lo scorso anno si è ridotto del 2,8%: negli ultimi tre anni il calo è stato pari all'11,5%. In diminuzione anche l'importo totale degli assegni iscritti a fine 2011, pari a 1,07 miliardi di euro, contro gli 1,12 miliardi del 2010.
A fine 2011 - si legge ancora nella relazione - i soggetti iscritti nella sezione della Centrale di allarme relativa agli assegni irregolari rappresentavano lo 0,15% della popolazione maggiorenne (0,18% nel 2010). Come negli anni precedenti, invece, le segnalazioni di utilizzo irregolare degli assegni hanno riguardato principalmente il Sud e le isole, con il 50,6% del totale delle segnalazioni.
Dopo gli incrementi registrati dal 2008 al 2010 (+33,5%) - ricorda Bankitalia - durante lo scorso anno si è anche ridotto il numero dei soggetti ai quali è stato revocato l'utilizzo delle carte di pagamento in conseguenza del mancato pagamento o della mancata costituzione dei fondi relativi alle transazioni effettuate: alla fine del 2011 erano iscritti nello specifico segmento dell'archivio circa 252.000 soggetti, il 9,3% in meno rispetto all'anno precedente. Come l'anno precedente, alla fine del 2011 le carte iscritte nella centrale allarme interbancaria rappresentavano lo 0,15% del totale delle carte circolanti in Italia.