Alle 19.28 di domenica 20 luglio 1969 inizia l'avventura più lunga della televisione italiana: la telecronaca dello storico sbarco sulla Luna. Lo Studio Tre della Rai in via Teulada a Roma è il crocevia di attese ed emozioni provocate dalle oltre 25 ore di diretta condotta da Tito Stagno, Andrea Barbato, Piero Forcella e, in collegamento da Houston, Ruggero Orlando. Aldo Falivena coordina la regia della non-stop televisiva che secondo un recente sondaggio online di Focus è, insieme all'attentato alle Torri Gemelle, l'evento mediatico che maggiormente ha lasciato un segno nella memoria degli italiani.
Per la telecronaca del secolo ogni sede Rai ha giornalisti, ospiti, programmi speciali, numerosi collegamenti con la sede centrale: duecento le persone impiegate, tra cronisti, tecnici e operai, mezzo migliaio gli invitati. ''Anche la televisione, sia pure giovane d'anni, entra nell'era spaziale - aveva detto tempo dopo Andrea Barbato -. In pochi mesi, sotto i nostri occhi, la tecnica dell'informazione e' stata rivoluzionata e il linguaggio televisivo ha subito mutamenti irreversibili''.
Il capolavoro della diretta minuto per minuto, quando Neil Armstrong, il primo uomo a toccare il suolo lunare, dice una frase da libro di testo ascoltata da milioni di telespettatori incollati davanti agli schermi: ''Un piccolo passo per un uomo, un balzo gigantesco per tutta l'umanita'''.
Le immagini del 'nuovo mondo' trasmesse dai centri spaziali di Houston e Cape Kennedy sono emozionanti e i presentatori nascondono a fatica l'emozione. E non manca un momento di tensione in studio: tra l'incertezza delle trasmissioni dell'epoca e il tentativo di rubare la scena, Tito Stagno anticipa di qualche secondo - con l'ormai storico ''ha toccato'' - il primo passo di Neil Armstrong, facendo andare su tutte le furie il corrispondente dagli Usa che poco dopo replica con un ''ha toccato in questo momento''. La tensione si scioglie con un applauso dallo studio di Roma, condiviso anche da Tito Stagno.