Pelle lucida, nervosismo, aumento o diminuzione del peso corporeo: sono i segnali che, in particolare al ritorno dalle vacanze, costituiscono una 'spia' di problemi alla tiroide. Lo ricorda il prof. Adriano Redler, preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria e direttore del Dipartimento Assistenziale Integrato di Chirurgia Generale "R. Paolucci" del Policlinico Umberto I di Roma che invita a prestare attenzione a questi campanelli d'allarme.
"Chi non sa di soffrire di tiroide e una volta rientrato in città dalle ferie accusa nervosismo, intolleranza, senso di panico, stanchezza o disturbi del ciclo - spiega - deve recarsi da uno specialista. Curando e regolando la tiroide, si migliora il rapporto con gli altri, con se stessi e con il proprio fisico".
I problemi alla tiroide possono infatti accentuarsi con una vacanza 'sbagliata': nel paziente ipertiroideo, con la tiroide che funziona troppo, l'assunzione di iodio moltiplica l'attività di questa ghiandola. "Il paziente ipertiroideo, quindi, andando al mare e respirando iodio - sottolinea Redler - 'getta benzina sul fuoco'. Questo provoca eccitazione, porta a soffrire di più il caldo, a sviluppare un senso di allerta continuo di panico e angoscia, e il cuore batte più forte. Questo genere di paziente, dunque, è meglio che per le ferie si rechi in collina o in montagna, dove domina il verde, colore più tranquillo e rilassante dell'azzurro del mare e del cielo". A tavola invece, gli ipertiroidei devono tenersi alla larga il più possibile dal pesce, soprattutto crudo, proprio per il suo alto contenuto di iodio.
L'ipotiroideo invece - consiglia il preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria - deve andare al mare, svolgere attività sportiva moderata. Deve prendere il sole, consumare cibi ricchi di iodio, appunto la 'benzina' per far produrre l'ormone tiroideo, quindi bene il pesce. A pranzo e a cena è necessario infine evitare abusi di carboidrati come pizza e pane, bere tanta acqua naturale".
Redler ricorda che "nell'ambito del programma di prevenzione 'Pass rosa', solo nell'ultimo anno, abbiamo visitato oltre 1200 donne, scoprendo che l'80% di loro soffre di disturbi della tiroide, cioe' 3 donne su 4 in eta' fertile, un numero elevatissimo su un campione preso a caso di lavoratrici tra i 25 e 50 anni, chiamate ad eseguire questo screening".