p>A volte ritornano. Ma a volte se ne vanno lasciando un vuoto difficilmente colmabile. La serie A, che riflette la crisi economica del paese, è alle prese con la fuga o l'addio di tanti giocatori di prestigio e il campionato che va a cominciare perde alcune delle figurine piu' celebri e si presenta più povero.
Da Ibrahimovic a Del Piero, da Nesta a Gattuso, da Verratti a Lavezzi, il 'noi non ci saremo' del massimo campionato è ricco di individualità che hanno fatto la storia del calcio. Ogni anno c'è un ricambio di protagonisti, ma mai come quest'anno l'emorragia è stata particolarmente dolorosa, dettata da esigenze di bilancio, da adeguamento al fairplay finanziario preteso dalla Uefa , ma anche dalla linea preferenziale che i club continuano ad adottare scommettendo sugli straniere piuttosto che sostenere giovani italiani.
E' il caso di Verratti e Borini, campioncini già adocchiati da Prandelli che Pescara e Roma hanno ceduto al Paris Saint Germain e al Liverpool e che sono stati sottratti alla Serie A.
C'è poi il capitolo che riguarda i top players, fama internazionale e ingaggi principeschi in Italia non più sostenibili: appartengono a questa schiera le altre tre partenze illustri per Parigi: il Milan si è alleggerito degli stipendi onerosi di Thiago Silva e Ibrahimovic con un introito di una sessantina di milioni. Oltre una trentina sono stati sborsati dallo sceicco Al Thani per portare alla corte di Leonardo Lavezzi suscitando la curiosità di chi aspetta di vedere come se la caverà Ancelotti a gestire un attacco che comprende anche Pastore e Menez. I risultati per ora sono deludenti.
Ma un ricambio sostanziale è quello che in particolare riguarda il Milan che oltre ai top players si è privato di tanti campioni nella fase terminale di una carriera che ha riempito di trofei la bacheca rossonera: Nesta ha scelto il crepuscolo americano (Impact), Gattuso ha cominciato a ringhiare in Svizzera al Sion, Seedorf si è lasciato attrarre dai soldi del Botafogo. Poi c'è Inzaghi che ha preferito tentare la carriera di allenatore dei giovani piuttosto che chiudere altrove. Zambrotta, un altro dei congedati, è in attesa di sistemazione.
Anche la Roma ha operato molto bene in uscita: Cicinho e Juan sono tornati in Brasile, Jose Angel in Spagna alla Real Sociedad, Heinze dopo molti tentennamenti è rientrato in Argentina ai Newell , Simplicio in Giappone all'Osaka mentre Greco ha seguito forse il destino accettando l'offerta dell'Olympiakos.
Vasti movimenti anche per la Juventus: è durato un anno il lungo addio di Del Piero, pillola indorata ai tifosi dalla conquista dello scudetto, con Pinturiccchio ancora indeciso sul da farsi. Ma Marotta ha operato con l'accetta: pista turca per Krasic al Fenerbahce e Melo al Galatasaray, poi Elia al Werder Brema.
Ampio ricambio anche per l'Inter: Forlan in Brasile all'International Porto Alegre mentre Cordoba ha lasciato dopo 13 anni con una grande festa al Meazza. Fra i partenti delle altre squadre da segnalare infine Floro Flores dall'Udinese al Granada, sempre in orbita Pozzo; il viola Karja ha rescisso e si è accordato con l'EAl Arabi del Qatar, Veloso dal Genoa è andato alla Dinamo Kiev, Kaladze invece ha smesso ed è tornato in Georgia per tentare la carriera politica. Con la storia personale che ha alle spalle il suo scudetto sarà debellare la violenza che ha portato al sequestro e alla uccisione del fratello.