Le stime della Cgia di Mestre


Stampa

Fisco, schiacciati da addizionali Irpef

Tra il 2012 e il 2013 peseranno almeno 3,5 miliardi di euro s

Gli aumenti a livello comunale e regionale delle addizionali Irpef dovrebbero costare ai contribuenti italiani almeno 3,5 miliardi di euro tra quest'anno e il prossimo. Palermo, Torino, Genova e Venezia (che pero' ha salvaguardato i redditi più bassi) le città più colpite dagli aumenti. Sono gli effetti economici dovuti all'aumento delle addizionali comunali e regionali Irpef che, secondo una stima della Cgia di Mestre, dovrebbero appunto costare agli italiani almeno 3,5 mld di euro.

Se la prima misura dovrebbe portare nelle casse comunali un gettito aggiuntivo oscillante tra 1,3/1,5 mld, la seconda, stando alle previsioni del Governo in carica - afferma la Cgia - assicurerà alle Regioni un incasso di 2,2 mld, garantendo un gettito complessivo di almeno 3,5 mld.

Se l'aumento dell'addizionale comunale si fara' sentire su pensioni e buste paga solo dal 2013, le crescite a livello regionale, invece, li stiamo pagando dallo scorso gennaio. Nella elaborazione, rileva la Cgia, non si e' tenuto conto che per quest'anno due Regioni (Liguria e Toscana) hanno ulteriormente ritoccato all'insu' l'addizionale regionale Irpef. ''Ho l'impressione - dice Giuseppe Bortolussi segretario Cgia - che i sindaci e i Governatori siano diventati dei moderni gabellieri. Tra l'introduzione dell'Imu e della tassa di soggiorno, gli aumenti apportati all'Irpef, alla Tia/Tarsu alle accise sulla benzina, etc. gli amministratori locali sono stati spinti dagli ultimi esecutivi a mettere le mani in tasca ai propri concittadini. Per fortuna - osserva - molti di questi hanno agito con responsabilita', chiedendo di piu' ai ricchi e meno alle fasce sociali piu' deboli''. Tra i principali Comuni capoluogo di provincia presi in esame, solo 7 non hanno ancora deliberato l'eventuale variazione dell' addizionale comunale Irpef: sono Ancona, Perugia, Roma, L'Aquila, Campobasso, Bari e Trento. Tra quelli che invece lo hanno gia' fatto, solo Firenze ha adottato nel 2012 una aliquota inferiore a quella del 2011 (0,2% in sostituzione dello 0,3%). Cinque Comuni hanno invece confermato l'addizionale comunale Irpef del 2011: Aosta, Bolzano, Bologna, Trieste e Potenza: in queste ultimi due l' addizionale comunale e' al livello massimo, pari allo 0,8%. Torino, Milano, Venezia, Genova, Catanzaro, Palermo e Cagliari hanno inasprito l'aliquota. In molti Comuni esiste una soglia di reddito al di sotto della quale l'addizionale non e' dovuta. Nel 2012 il Comune di Venezia ha alzato la soglia al di sotto della quale l'addizionale comunale Irpef non e' dovuta passando da 15.000 a 20.100. Di conseguenza i contribuenti con reddito compreso tra i 15.000 e i 20.100 euro nel 2012 risparmiano una cifra compresa tra i 29 e i 38 euro. Per i redditi superiori a 20.100, l'addizionale comunale Irpef del Comune di Venezia sara' piu' pesante rispetto all'anno precedente. In alcuni comuni si passa da un metodo di calcolo dell' addizionale su base proporzionale a un metodo di tipo progressivo per scaglioni di reddito. Questo cambio puo' essere vantaggioso per i redditi piu' bassi. A Napoli, ad esempio, nel 2011 si applicava l'aliquota dello 0,5% sull'intero reddito, mentre nel 2012 sulla quota di reddito sino a 15.000 euro si applica l'aliquota dello 0,45%; nella fascia da 15.000 a 28.000 euro l'aliquota e' dello 0,5%, solo sulle fasce superiori si supera l'aliquota del 2011. A Cagliari, invece, nel 2011 vi erano due aliquote pari allo 0,5% e allo 0,7% che si applicavano sull'intero reddito a seconda che si superasse la soglia di 15.000 euro. Nel 2012 il meccanismo a scaglioni fa si che sui primi 15.000 euro di reddito si applichi una aliquota dello 0,45%, vantaggio che si assottiglia al crescere del