Lutto nel mondo del Cinema


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E' morto Carlo Rambaldi, papà di E.T e King Kong

Il 3 volte premio Oscar per gli effetti speciali aveva 86 anni. Odiava le tecnologie, era contro il computer r

E' morto Carlo Rambaldi, tre volte Premio Oscar per gli effetti speciali di King Kong, Alien e Et. Rambaldi, che aveva 86 anni ed era nato il 15 settembre 1925 a Vigarano Mainarda (Ferrara), è morto a Lamezia Terme (Catanzaro), dove viveva. Lo ha reso noto Mario Caligiuri, assessore alla cultura della Regione Calabria.

Rambaldi è morto nell'ospedale di Lamezia Terme. L'inventore di Et, che viveva a Lamezia da dieci anni, era profondamente legato alla Calabria, anche perché la moglie Bruna è di origini crotonesi. "Con Rambaldi - ha detto Caligiuri - scompare uno dei geni internazionali del cinema, un mago degli effetti speciali".

L'artigiano che odiava il digitale
Carlo Rambaldi e' stato soprattutto un artista e un artigiano, uno che aveva vinto tre oscar, ma non si vantava affatto e odiava, su tutti, il computer. Una vera e propria contraddizione. "Si e' persa la magia, come quando un prestigiatore rivela i suoi trucchi ai presenti. Adesso tutti i ragazzi possono creare i propri effetti speciali con il computer di casa" diceva a chi gli chiedeva del suo lavoro.

Tra i numerosi altri film a cui ha collaborato, oltre ai tre per i quali aveva ricevuto l'oscar, ci sono anche Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) sempre di Spielberg, e Dune (1984), di David Lynch. Sull'odio per i digitale, Rambaldi, che e' stato il rappresentante di quell'Italia artigiana del cinema che non ha mai mancato di vincere agli Oscar piu' di ogni altra categoria del nostro cinema, diceva ancora: "Il digitale costa circa otto volte piu' della meccatronica. E.T. e' costato un milione di dollari, l'abbiamo realizzato in tre mesi. Nel film ci sono circa 120 inquadrature. Se noi volessimo realizzare la stessa cosa con il computer ci vorrebbero almeno 200 persone per un minimo di cinque mesi".

Nella sua lunga vita piena di successi due episodi che entrano nella cronaca e che dicono molto della sua professionalità. Nel 1971, per l'istruttoria delle circostanze della morte di Giuseppe Pinelli, il magistrato inquirente chiese il suo aiuto per ricostruire le modalità di caduta del corpo. E Rambaldi fornì un manichino ad hoc simil-Pinelli. L'anno dopo, sempre Rambaldi, fu costretto poi a dimostrare in tribunale il fatto che fosse solo un trucco la vivisezione canina nel film 'Una lucertola con la pelle di donna' (1971) di Lucio Fulci. Dopo che lo stesso Fulci, ovviamente, era stato citato in tribunale per maltrattamento e crudeltà verso gli animali.

Nato come pittore e scultore, era entrato nel mondo del cinema italiano lavorando a pellicole come 'Terrore nello spazio' di Mario Bava e 'Profondo rosso' di Dario Argento. A notarlo negli Usa fu per prima, negli anni Settanta, John Guillermin (King Kong) e poi Spielberg e Ridley Scott. Per la sua creatura più famosa E.T. aveva più volte detto: "E' ovvio che gli occhi di E.T. ricordino quelli di un felino, per i primi bozzetti mi sono ispirato al muso del gatto himalayano visto frontalmente, stesse linee espressive". Anche se la leggenda vuole che a Spielberg, la storia del gatto non l'aveva mai davvero convinto. E così, con una certa immaginazione, il regista-Creso del cinema Usa sottolineava nelle interviste che il viso di E.T. era invece un mix delle facce di Albert Einstein, Ernest Hemingway e Carl Sandburg.

Gli effetti speciali e i film
Tecnico degli effetti speciali. Pittore incline alle tecniche dell'iperrealismo, sposta presto la sua attenzione sullo studio del mondo degli animali. Nelle sue ricerche sulla riproduzione artificiale dei movimenti, incontra la tecnologia sofisticata che lo avvicina al cinema: cura gli effetti speciali di film mitologici sia in ambito italiano sia internazionale - suo è l'aspide della Cleopatra (1963) di J.L. Mankiewicz - e segue il filone del cinema horror con i vari personaggi di Frankenstein e Dracula. La prima grande occasione di mettere a frutto pienamente la sua vena creativa arriva nel 1975, quando per Profondo rosso di D. Argento crea una città da incubo. L'anno successivo fabbrica un gigantesco scimmione che urla e si destreggia in una giungla di piante e d'asfalto: è King Kong (1976) di J. Guillermin, con cui vince l'Oscar, ottenendo un trionfo senza precedenti. Nelle pellicole seguenti disegna i pacifici esseri di Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) di S. Spielberg, una mostruosa piovra per Alien (1979) di R. Scott, il buffo e tenero protagonista di E.T. l'extra-terrestre (1982, con cui vince il secondo Oscar) di S. Spielberg, i vermi giganti di Dune (1984) di D. Lynch, il mostro scimmiesco di Rage-Furia primitiva (1991) del figlio V. Rambaldi. Si ritira agli inizi degli anni '90.