Speciale


Stampa

La squadra di Obama

La scheda b

Joe Biden, l'esperienza al potere
Per 36 anni ha rappresentato al Senato il Delaware, e per 3 volte ha presieduto la Commissione Esteri. Joe Biden, n.2 di Obama, compensa quello che per molti analisti è il "tallone d'Achille" del candiato democratico: la politica estera.

Nato nel 1942 da una famiglia cattolica irlandese, esercita come avvocato prima di entrare in politica. Nel 1988 e nel 2008, tenta la via della Casa Bianca ma si ritira assai presto dalla corsa. Famoso per l'oratoria che sfoggia in aula, ma anche per le gaffes, è convinto che il ritiro dall'Iraq debba avvenire presto e che il terrorismo vada combat- tuto tra Afghanistan e Pakistan.

Hillary, l'ex rivale in un posto chiave
Al fianco di Obama e Biden compaiono vecchie e nuove conoscenze della politica americana. Due donne in altrettanti ruoli-chiave: Janet Napolitano sarà a capo della Sicurezza interna, mentre a Hillary Clinton va la difficile sfida di gestire gli affari esteri.

L'ex rivale di Obama nella corsa alla nomination democratica è la terza donna in un decennio a gestire il rapporto tra gli Usa e il resto del mondo, dopo Madeleine Albright e Condoleezza Rice. Sul tavolo di Hillary Clinton, alcune tra le più delicate questioni mondiali: nucleare iraniano, Medio Oriente, lotta ai talebani, ritiro dall'Iraq.

Gates, una conferma per tornare al dialogo
La conferma a capo del Pentagono di Robert Gates, nominato a suo tempo da Bush, è stata la prima concreta apertura di Obama ai Repubblicani, perché "non tutte le idee sono dalla stessa parte". Tom Daschle, democratico di lungo corso, è chiamato a tradurre in atti tangibili le promesse elettorali sull'estensione a tutti della sanità gratuita. Eric Holder, cresciuto politicamente sotto Bill Clinton, sarà il primo ministro della Giustizia Usa afroamericano. Al premio Nobel Chu viene chiesto di coniugare energia e ambiente, mentre lo spinoso dossier economico è nelle mani del 47enne Timothy Geithner.