"Per la prima volta in 220 anni, va al potere una persona con la storia e ov- viamente con il colore di Obama. Questo rende l'insediamento un evento storico" Lo dice a Televideo Vittorio Zucconi, già corrispondente dagli Usa di presti- giosi quotidiani italiani, oggi direttore di Radio Capital e Repubblica.it. "Washington conta 500mila abitanti: il fatto che siano attese 4 milioni di persone rende l'idea della portata dell'avvenimento. E' vero che il 70% della popolazione della città è afroamericana e ciò forse aumenterà l'entusiasmo, ma non dovrebbe incidere in modo particolare sulla composizione del pubblico".
Per Obama, una vittoria dell'immagine
"Si può dire tranquillamente che per il 75% Obama deve la sua vittoria all'immagine. Ma il discorso vale anche per gli altri: Bush è stato il ragazzone simpatico texano, un po' brusco ma col quale si andrebbe a bere una birra".
"Un'importanza enorme, però, l'ha avuta anche l'immagine negativa della presidenza uscente: Obama era l'incarnazione più vistosa e lampante del 'non-Bush'". "La sfortuna di Obama è stata quella di ereditare un'America sull'orlo del collasso, che lo ha messo in difficoltà in queste prime settimane. In realtà, la sua presidenza è iniziata già un mese prima dell'insediamento".
Luna di miele consumata in fretta
"La luna di miele è cominciata ancora prima del matrimonio. Poi Obama è stato messo sotto tiro, non ha potuto godere del silenzio che c'è tra l'elezione e l'insediamento, e ha cominciato a pagare il conto prima di avere mangiato".
"La realtà è sempre diversa dall'immagine che hai creato. Già Kennedy diceva che la realtà compare molto diversa se vista dallo studio ovale". "Gli Usa però non sono una democrazia parlamentare, quindi il presidente non deve per forza garantirsi una maggioranza. I Democratici nel Congresso hanno una loro agenda, che non sempre coincide con quella della Casa Bianca".
L'economia vero banco di prova
"Tra presidenza e Congresso il negoziato è costante e quotidiano. Obama dovrà giocare pesantemente il suo carisma". "La luna di miele comunque non è finita: i sondaggi dicono che il suo gradimento rimane attorno al 75%, uno dei più alti che si siano mai registrati da quando esistono i sondaggi", ricorda ancora Zucconi.
"Nella crisi economica c'è un elemento psicologico: Obama dovrà portare il barometro umorale verso il sereno. Al di là dell'immagine, tuttavia, la sfida si gioca su fatti concreti. Dopo l'aspettativa, bisognerà vedere se ci saranno i soldi per pagare le bollette"
Ministri fedeli al presidente
"Hillary Clinton e una squadra di clintoniani sono tornati in auge perché dopo 8 anni all'opposizione i Democratici dovevano proporre personaggi esperti". "Il futuro segretario di Stato è indubbiamente una donna ambiziosa e di forte personalità. Però deve ricordare che lavora al servizio, anzi, in inglese dicono 'per il piacere' del presidente".
"Tutti i ministri, quando si insediano, firmano una lettera di dimissioni senza data. La data, eventualmente, la scrive il presidente. Devono quindi evitare di fare troppo i 'cavalieri soli' e imbrigliare eventuali velleità", conclude Vittorio Zucconi.