Appaloosa

Il western di Ed Harris con Viggo Mortensen, Renée Zellweger e jeremy Irons

Appaloosa
di Ed Harris, Usa 2008
Ed Harris, Viggo Mortensen, Renèe Zellweger, Jeremy Irons

di Sandro Calice

I buoni, I cattivi, la pupa, le pistole: il western, insomma. Poi ci si può divertire a trovarne i padri nobili, i riferimenti, le similitudini, ma Harris ci consegna un film di genere davvero ben fatto, condito di una ironia senza stonature che attraversa la storia esaltandola.

Siamo nel 1882. Virgil Cole (Harris) e Everett Hitch (Mortensen) cavalcano nel west a offrire i loro servigi dove c’è da raddrizzare torti e ristabilire la legge. Ad Appaloosa, cittadina del Nuovo Messico, Randall Bragg (Irons) è un rancher dal grilletto facile, e quando uccide lo sceriffo i notabili del luogo decidono di ingaggiare Cole e Hitch. E’ un lavoro che hanno già fatto tante volte, ma l’arrivo di Allison French (Zellweger), smaliziata vedova con il vizio del maschio dominante, complicherà la faccenda.

Tratto dal romanzo omonimo di Robert B.Parker, “Appaloosa” è una storia di amicizia maschile, di eroi che difendono il mondo dall’assenza di regole. Ma anche di come il sentimento (o la semplice passione) possano incrinare le false certezze su cui questo mondo si regge. Harris gioca efficacemente con i campi lunghi e i primi piani, e scolpisce due personaggi di roccia e burro: Cole è scontroso, riservato, rigido, Hitch parla poco ma bene, fedele fino all’autolesionismo. I dialoghi sono secchi e a tratti esilaranti, i duelli senza melodramma. Ed è splendida l’idea del duro che nel momento topico non trova mai la parola giusta.