Inflazione a luglio


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‘Carrello della spesa’ meno caro

Rincari del 4% per prodotti acquistati con maggiore frequenza carrello_spesa_296

A luglio il rincaro del cosiddetto carrello della spesa, cioe' i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza (dal cibo ai carburanti), e' del 4% su base annua, un rialzo superiore al tasso d'inflazione (al 3%), ma inferiore a quanto registrato a giugno (4,4%). E secondo le stime provvisorie dell'Istat, su base mensile si e' verificato un calo (-0,5%),

Guardando ai diversi settori, i maggiori incrementi congiunturali dei prezzi riguardano servizi ricettivi e di ristorazione (+0,7%), mentre in diminuzione sul mese precedente risultano i prezzi dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,9%), delle comunicazioni (-0,4%) e dell'abbigliamento e calzature (-0,1%).

Su base annua i maggiori tassi di crescita interessano le bevande alcoliche e tabacchi (+7,1%). Nel dettaglio, l'Istat segnala la diminuzione dei prezzi della frutta fresca (-8,8%, +5,5% su base annua); mentre, vista la stagione, segnano forti rialzi mensili il trasporto aereo passeggeri, ovvero i voli (+9,1%) e quello marittimo, come i traghetti (+15%), ma in termini tendenziali entrambi risultano in diminuzione. Sempre a causa delle vacanze sono in decisa mensile crescita anche i prezzi dei pacchetti vacanza sia nazionali (+21,3%) sia internazionali (+8,2%).

COLDIRETTI, GIU' CARRELLO SPESA PER CALO CONSUMI 1,5%
"Il calo dell'1,5% dei consumi alimentari ha favorito il rallentamento dell'inflazione con la frenata del carrello della spesa". Lo afferma la Coldiretti commentando i dati sui prezzi al consumo diffusi dall'Istat e relativi al mese di luglio.

Coldiretti sottolinea che "la crisi ha portato a una revisione del carrello degli alimentari, con piu' pasta (+3%) e meno bistecche (-6%)". Ad essere ridotti in quantita', secondo una stima dell'associazione sono anche gli acquisti di pesce (-3%) e ortofrutta (-3%), mentre salgono quelli di pane (+3%) e leggermente di carne di pollo (+1%).

"Dinanzi a tale situazione - conclude Coldiretti - diventa necessario scongiurare il rischio del previsto aumento dell'Iva dal 21 al 23% che costerebbe agli italiani oltre un miliardo solo per le spese alimentari, con effetti ulteriormente depressivi sui consumi a tavola. I prezzi dei prodotti alimentari al dettaglio aumenterebbero in media di un punto percentuale con picchi dell'1,8% per carne, prosciutto e pesce, con effetti insostenibili sull'inflazione e sull'andamento della spesa".