La Russia lotta col superinquinamento


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L'Italia salverà Norilsk

Accordo tra Techint e Norilski nikel per risanare la 'città dell'orrore'

Tra i contratti italo-russi firmati, c'e' un caso di eccellenza tecnologica nel campo ambientale: l'intesa tra Techint e Norilski nikel per realizzare un sofisticato impianto di abbattimento delle emissioni di anidride solforosa (so2) nella siberiana Norilsk, la citta' piu' inquinata della Russia e una delle piu' inquinate del mondo, gia' ribattezzata la "citta' dell'orrore" dal Blacksmith Institute, un'organizzazione non profit che si occupa di degrado ambientale. Norislki nikel, numero uno a livello mondiale nella produzione di nikel e palladio, effettuera' un investimento di quasi 2 miliardi di dollari.

A Norilsk c'e' la concentrazione piu' alta al mondo di anidride solforosa (l'1% di quella mondiale arriva da qui), espulsa nell'atmosfera dalle fornaci in cui il nikel estratto dalle miniere viene separato ad alta temperatura dalle rocce in cui e' mischiato ad altri minerali: il 40% di quei fumi e' zolfo.

I residenti lamentano difficoltà respiratorie causate dall'aria tossica che si respira nella città. Si ha un alto tasso di allergie, asma, malformazioni del sistema cardiovascolare, dell'apparato respiratorio e dell'apparato digerente e malattie del sangue. E' stato stimato che tra i residenti di Norilsk il cancro si sviluppa due volte con più probabilità rispetto alla media della Russia. Inoltre l'aspettativa di vita è di 10 anni inferiore alle altre regioni della nazione Russa. Il grave impatto ambientale si manifesta su tutto il circolo polare Artico, sull'Alaska, sul Canada e sulla Norvegia.

Nel 2010 era stato l'allora premier Putin, ora presidente, a indicare come priorita' il risanamento ambientale, anche sullo sfondo degli impegni presi da Mosca sottoscrivendo il protocollo di Kyoto. Si trattava quindi di mettere a punto una tecnologia completamente nuova, basata su sistemi di separazione dei gas per abbattere almeno il 95% delle emissioni di So2, catturandola e trasformandola in zolfo granulato, peraltro vendibile. Si tratta di un'operazione del valore complessivo di 1,8 mld di dollari, con un programma che richiedera' circa 4 anni.

"Il contratto, del valore di 170 milioni di euro, serve a sviluppare un progetto pilota entro 18 mesi, per dare poi una risposta entro il 2015", ha spiegato all'Ansa il presidente Gianfelice Rocca. "Questo accordo nel settore del contracting - ha aggiunto - rafforza la presenza globale del Gruppo Techint che opera da 20 anni anche attraverso Tenaris e Tenova sul mercato russo, considerando il paese strategico per le sue attività".

"Siamo molto soddisfatti, pur nella consapevolezza che si tratta di una grande sfida: le condizioni estreme di quella zona della Siberia rendono possibile operare all'aperto solo per brevi periodi. Un impianto di questo genere in condizioni così proibitive non è mai stato realizzato", ha sottolineato l'ad Paolo Bigi.

A regime la struttura occuperà circa 200 addetti, operativi 24 ore su 7 giorni, per una riduzione di anidride solforosa prevista intorno al 95% già a un mese dall'avviamento.